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Il prato? La moda è informale, con fioriture quasi spontanee

Il prato? La moda è informale, con fioriture quasi spontanee

I modelli sono il Battery Park a Ny, il Millennium a Chicago e ora anche Villa Pisani a Padova

05 dicembre 2017, 13:24

Redazione ANSA

ANSACheck

Giardinity - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Giardinity - RIPRODUZIONE RISERVATA

C'è un nuovo stile paesaggistico che sta dilagando da New York a Tokyo. E' il 'prato informale' con piante mescolate senza troppo ordine per dare vita ad una fioritura che sembri il più possibile spontanea. C'è il Battery Park a New York e il Lurie Garden nel Millennium Park di Chicago. Anche in Italia si può ammirare questo effetto naturale a Villa Pisani Bolognesi Scalabrin (Vescovana – Padova), ''un’esperienza spettacolare e catartica passeggiare lungo i viali del parco'', dice Mimma Pallavicini, autorità nel mondo del giardinaggio, curatrice con Mariella Bolognesi Scalabrin (proprietaria e anima di Villa Pisani Bolognesi Scalabrin) di Giardinity Primavera – I Bulbi di Evelina. Si tratta di una installazione di sessantamila bulbi che la garden designer Jacqueline van der Kloet ha mescolato con sapienza per creare texture di colori come se fosse stata la natura a spargere i bulbi sul terreno''.

''La progettazione e il metodo di piantagione dei bulbi di tulipani è qualcosa di molto innovativo, soprattutto per l’Italia, racconta la Pallavicini. In altri paesi, infatti, la garden designer Jacqueline van der Kloet ha già realizzato qualcosa di simile, per esempio per Battery Park a New York e per il famosissimo Lurie Garden di Chicago, dove ha lavorato accanto al “mostro sacro” del giardinaggio contemporaneo Piet Oudolf. Nel suo schema di piantagione per Villa Pisani Bolognesi Scalabrin rafforza questa sensazione di naturalezza: la piantagione effettuata nel prato spontaneo che in primavera si coprirà di fiorellini multicolori. Insomma, i tulipani sono un’aggiunta e non una sostituzione: per loro non sono state sacrificate la vegetazione naturale né l’integrità del terreno. Queste sono parole d’ordine delle nuove tendenze nel giardinaggio e anche in questo senso l’installazione è innovativa e sostenibile.

L’appuntamento “Giardinity primavera – I Bulbi di Evelina” a Villa Pisani Bolognesi Scalabrin è dedicato alla figura di Evelina Van Millingen Pisani. Chi è la figura storica di Evelina e qual è il suo legame con il mondo del giardinaggio e in particolare con quello dei tulipani?
Evelina è una donna affascinante dell’Ottocento. Da una parte - dice Mimma Pallavicini - rappresenta un tipico enfant gâté della società benestante della sua epoca, internazionale e colta. Figlia di un medico inglese con ascendenze olandesi, nata a Costantinopoli e cresciuta tra i fasti dell’impero ottomano e il rigore della Roma colta del tempo, durante un viaggio di formazione, ventenne, conobbe a Venezia Almorò III Pisani, ultimo rappresentante di una potente famiglia che nei secoli aveva espresso dogi, ambasciatori, banchieri e commercianti. E, nonostante ci fossero vent’anni di differenza, si sposarono, ebbero contatti con tanti intellettuali internazionali e una vita elegante tra il palazzo sul Canal Grande e la villa di Vescovana.
Dall’altra parte Evelina Van Millingen è una donna moderna che anticipa i tempi, si apre oltre i limiti e il ruolo secondario imposti alle nobili del suo tempo. Rimasta vedova nel 1880, nell’anno dei suoi cinquant’anni, prese in mano le redini della proprietà di Vescovana, l’unica rimasta alla famiglia, imparò ad amministrare i 1200 ettari di terreni agricoli introducendo molte innovazioni e poi si chiese che cosa voleva per sé. Il giardino davanti alla facciata sud di Villa Pisani, ora Bolognesi Scalabrin, esprime tutto il gusto eclettico di Evelina, le sue letture, la sua conoscenza dell’arte paesaggistica inglese e olandese, la sua capacità di elaborare antichi modelli di giardini per piegarli alla sua passione per i fiori e in particolare per le piante bulbose. “I Bulbi di Evelina” è un omaggio di Mariella Bolognesi Scalabrin a questa straordinaria signora ottocentesca, di cui il giardino racconta la storia. Mariella usa dire che le “storie dei giardini sono storie di persone”. Mariella Scalabrin studiando e documentandosi negli archivi, anche a Londra e a Istanbul, ne ha raccolto i documenti e ha portato alla luce la figura straordinariamente seduttiva di questa nobile donna ricca di cinque diverse radici culturali. La storia dell’attuale proprietaria, d’altronde, ricorda quella di Evelina per la sua grandissima passione per il giardino, per l’intraprendenza e la capacità di accoglienza, persino per le responsabilità portate avanti da sola dall’età di cinquant’anni. Tutte le notizie sulla vita di Evelina si sarebbero perse e poco sarebbe rimasto alla storia senza il cocciuto e puntuale lavoro di ricerca documentale che Mariella porta avanti da quarant’anni.
Cosa dovranno attendersi i visitatori e quale approccio consiglia loro per vivere al meglio l’esperienza di Giardinity primavera, edizione 2017?
Intanto i visitatori non dovranno aspettarsi di vedere fioriti contemporaneamente sessantamila tulipani: lo spettacolo durerebbe non più di 8-10 giorni. Invece la sapienza dello schema di piantagione risiede nel fatto che sono stati mescolati, in gradazioni di colori eleganti e in armonia tra loro, tulipani precoci, di media stagione e tardivi, oltre ad una zona di deliziosi tulipani botanici di piccole dimensioni, molti dei quali assai precoci. Armati di voglia di passeggiare e di lasciarsi alle spalle l’inverno tra i fiori di primavera, i visitatori potranno camminare sui sentieri creati appositamente nel grande prato di oltre un ettaro: spettacolare e catartico. Perciò consiglio di non avere fretta, calzare un paio di scarpe comode, portare con sé la macchina fotografica e magari una persona che condivide la stessa sensibilità per la natura e per le sue espressioni. Ogni settimana lo scenario cromatico sarà diverso, perciò si potrà tornare più volte trovando sempre una situazione nuova.
Su quali argomenti verteranno le mostre?
Sapendo che la Ceramiche Del Prà di Nove (VI) dal 1897 produce tulipiere, cioè gli appositi vasi per tulipani inventati nel Seicento dagli olandesi, abbiamo chiesto alla proprietaria Rita Dal Prà di tirar fuori dal magazzino i modelli classici e di produrne altri appositamente. Saranno in mostra con il titolo “La creatività della ceramica in 120 anni di tulipiere” e la nota ceramista si è impegnata ad essere presente qualche domenica e a raccontare il suo lavoro di artigiana e artista.
Un’altra sala della villa sarà occupata da uno straordinario pannello di seta di sei metri di lunghezza per due metri e mezzo di altezza di un’azienda molto speciale tra le eccellenze artigianali italiane che si chiama Kohro Inspiring Interiors. Una magia che rappresenta una lotta tra pavoni, frutto della creatività di un giovane artista di grande talento, Loris Drago, laureato a Brera.
Dal 6 aprile c'è una mostra itinerante di grande importanza scientifica, che l’autunno prossimo approderà a Firenze e forse a Venezia. Prodotta dalla Rete degli Orti Botanici della Lombardia, si chiama “Seduzione-Repulsione. Quello che le piante non dicono” e racconta, in un suggestivo allestimento di immagini, testi e oggetti, le strategie messe a punto dalle piante per attirare o respingere, invogliare gli impollinatori e difendersi dai nemici. Un mondo affascinante e sconosciuto che abbiamo voluto dedicare alla conoscenza delle piante, soprattutto da parte dei ragazzi. Le scuole di ogni ordine e grado, su prenotazione e a un prezzo simbolico, potranno visitare la mostra tutti I giorni della settimana.

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