"Siamo in prima fila nel monitorare costantemente la situazione e quando rileviamo dei casi anche rari lavoriamo con i brand per verificare e migliorare eventuali situazioni limite. Sempre con l'intento di dare un contributo positivo al problema che va affrontato con la necessaria delicatezza per non generare effetti controproducenti". E' la risposta giunta in una nota, di Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), alla petizione lanciata su Charge.org dalla modella curvy Elisa D'Ospina che mostrando la foto di una modella evidentemente sottopeso che ha sfilato per un noto marchio nell'ultima fashion week di Milano Donna, chiedeva alla Camera della Moda di fare qualcosa per impedire alle griffe di fare certe scelte. "Il manifesto di CNMI contro l'anoressia - ricorda Capasa nella nota - ha segnato un' importante presa di posizione della Camera della Moda e dei brand che rappresenta, dando al sistema una svolta epocale che si è fortemente riflessa con un deciso e forte cambio di paradigma nella scelta delle modelle in questi anni. In quest'ultima tornata di sfilate, anche grazie al manifesto sull'inclusione della diversità pubblicato nello scorso mese di dicembre, abbiamo assistito a passerelle che hanno sottolineato diversità di genere, taglie, etnie. Ci sembra quindi che le passerelle italiane siano complessivamente anche molto attente al problema delle patologie alimentari".
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