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Alfa Romeo Giulia 2.2 turbodiesel, stradista coinvolgente

Alfa Romeo Giulia 2.2 turbodiesel, stradista coinvolgente

Dopo il restyling ha uno sguardo moderno ed è più hi-tech

ROMA, 21 luglio 2023, 16:16

Valerio Verdone

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Berlina che ha segnato il ritorno dell'Alfa Romeo alla trazione posteriore, se si escludono le sportive 8C Competizione e 4C, la Giulia, è stata la prima vettura con cui il brand ha iniziato la sua evoluzione moderna.
    Come la sorella a ruote alte, la Stelvio, che si basa sulla stessa valida piattaforma, la Giorgio, anche la Giulia di recente ha subito un profondo restyling che ha interessato design e tecnologia.
    L'anteriore propone una rivisitazione del "Trilobo" e adesso vede la presenza di gruppi ottici Full-LED Matrix adattivi, con 3 firme luminose per ogni faro a richiamare sia la Tonale che la SZ Zagato ed il concept Proteo.
    Mentre al posteriore i fari presentano vetro e finitura trasparente divenendo più intriganti allo sguardo, ma sostanzialmente le proporzioni sono rimaste invariate, così come le dimensioni che, con una lunghezza di 4,64 metri, la inseriscono di diritto tra le antagoniste della BMW Serie 3.
    Filante, originale, con un appeal tipicamente Alfa Romeo, la variante Veloce della nostra prova, con i cerchi bicolore impreziositi dalle pinze dei freni di colore rosso, e che calzano pneumatici 225/40, rispecchia in pieno il DNA delle vetture più seducenti del brand.
    L'abitacolo contrasta con il grigio scuro della livrea esterna, grazie a delle sedute in pelle rossa che rendono particolarmente accattivanti gli interni in cui spiccano le finiture silver sulla plancia e sul volante. Quest'ultimo è arricchito dalle due "orecchie" per gestire in modalità manuale la trasmissione automatica, ed offre un'ottima visuale sulla strumentazione digitale, altra novità del restyling, che simula quella a cannocchiale delle Alfa di una volta. In particolare, con la grafica vintage, il richiamo alla Giulia del passato risulta particolarmente evidente.
    Come sulla Stelvio, l'infotainment presenta aggiornamenti over the air, è compatibile con gli smartphone, e consente di effettuare operazioni da remoto.

 



    Inoltre, anche per la Giulia, tramite la tecnologia NFT (Non-Fungible-Token), è possibile avere una sorta di carta d'identità virtuale dell'auto per salvaguardarne il valore in caso di rivendita.
    Il bagagliaio, con i suoi 480 litri, risulta ampio e capiente, mentre l'accessibilità nella zona posteriore risulta migliorabile.
    L'architettura della Giulia, però, si riscatta alla grande tra le curve, dove fa valere il bilanciamento, la precisione nella percorrenza, e l'agilità, oltre alla rapidità di sterzo.
    Il motore turbodiesel da 2.143 cm3 e 160 CV sfrutta a dovere i 450 Nm di coppia massima, ben coadiuvato dal cambio automatico ad 8 marce, anche se in accelerazione la sua voce diventa presente nell'abitacolo. Le prestazioni sono brillanti, con uno 0-100 km/h coperto in poco più di 8 secondi, ma i consumi rimangono sempre contenuti, visto che si attestano intorno ai 16 km/h anche senza guidare al risparmio.
    Con il sistema brake by wire, la frenata risulta sempre potente ed il pedale ben modulabile, e non mancano gli aiuti alla guida che garantiscono la cosiddetta guida autonoma di livello 2, per poter viaggiare in sicurezza in autostrada, lasciando che l'auto regoli in autonomia la distanza con i veicoli che la precedono, ed aiuti il guidatore a rimanere nella propria corsia, a patto che questo sia sempre attivo e presente con le mani sul volante.
    La Giulia turbodiesel con l'allestimento Veloce della nostra prova ha un prezzo di 54.550 euro, a cui bisogna aggiungere i 1.100 euro della livrea grigio Vesuvio; i 2.900 euro del premium pack, che annovera anche il rivestimento in pelle della plancia e l'impianto audio Harman/Kardon; ed il pack driver assistance plus, per avere tutti gli ausili alla guida disponibili per ulteriori 1.700 euro. In totale dunque, la vettura che abbiamo guidato ha un costo di 60.250 euro.
   

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