La pillola contraccettiva può ridurre
di oltre un quarto il rischio di diabete di tipo 2 nelle donne
con la Pcos, la sindrome dell'ovaio policistico. A dirlo è uno
studio pubblicato dall'Università di Birmingham sulla rivista
scientifica Diabetes Care. Il lavoro dimostra che chi soffre di
questa malattia (che colpisce il 10% di tutte le donne del
pianeta) ha il doppio del rischio di sviluppare diabete 2 o
pre-diabete. Inoltre, è legata ad altre patologie, come quelle
cardiovascolari, il cancro dell'endometrio e la Nafld, la
steatosi epatica non alcolica.
Gli studiosi hanno condotto due lavori: il primo, per
identificare il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e
pre-diabete nelle donne con Pcos, e poi hanno analizzato
l'impatto dell'uso di contraccettivi orali. Hanno scoperto che
le donne con la sindrome dell'ovaio policistico avevano un
rischio raddoppiato di diventare diabetiche. La ricerca ha anche
scoperto che anche l'irsutismo (cioè l'eccessiva crescita dei
capelli), segno clinico di alti livelli di androgeni, è un
"fattore di rischio significativo".
Per indagare sull'impatto della pillola sul diabete di tipo 2 o
sul pre-diabete, i ricercatori hanno invece analizzato i casi di
4.814 donne. Qui hanno scoperto che l'uso di contraccettivi
orali combinati (quindi, che hanno un insieme di ormoni) riduce
del 26% le probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 e
pre-diabete nelle donne con la Pcos.
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