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Marchesi e il decalogo del cuoco, onestà e rispetto

Marchesi e il decalogo del cuoco, onestà e rispetto

La ricetta come uno spartito, così delineò la sua professione

27 dicembre 2017, 10:55

Redazione ANSA

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Morto a Milano lo chef Gualtiero Marchesi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Morto a Milano lo chef Gualtiero Marchesi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Morto a Milano lo chef Gualtiero Marchesi - RIPRODUZIONE RISERVATA

- MILANO - Gualtiero Marchesì delineò la professione di cuoco in dieci punti. Un decalogo a cui teneva molto, ricco di accostamenti all'altra sua grande passione: la musica. Ecco l'ultima stesura del suo decalogo: 1) Cuoco è un mestiere o meglio ancora è un servizio, un ministerium. 2) La divisa, candida, individua le caratteristiche essenziali della sua funzione: l'onestà, la pulizia, il rispetto. 3) La legge del cuoco è la ricetta di cui è esecutore, ricordando che ogni buona esecuzione presuppone una quota d'interpretazione, attentamente dosata, non eccessiva, ma neanche assente, introdotta con rispettosa discrezione. A un livello più alto sta il compositore. 4) Ai diversi gradi di esperienza e conoscenza corrisponderanno tre figure: l'esecutore, l'interprete e il compositore. Per raggiungere questi traguardi, il cuoco dovrà impadronirsi della tecnica e aver fatto pratica di tutte le partite: antipasti, primi, carni, pesci e pasticceria anche se, poi, deciderà di dare il meglio di sé in una di queste. 5) Un elemento importante per arricchire le proprie esperienze gastronomiche, è la conoscenza dei luoghi: dell'acqua, della terra, dell'aria che del carattere del territorio conservano memoria dando a frutti e animali sostanza e gusto; degli abitanti e del clima, con cui gli uni e gli altri hanno relazione. 6) Lo studio delle culture alimentari di altri Paesi, può contribuire a formare una conoscenza più ampia dell'arte culinaria e delle sue realizzazioni. 7) La capacità di un cuoco poggia su due pilastri: la conoscenza della materia prima e dei modi di trattarla nel rispetto della sua natura. 8) Soluzioni tecniche e virtuosismi non possono prescindere dalla conoscenza di tecnica e materiali dalla concezione all'esecuzione. La tecnica è l'uso appropriato, controllato e non distruttivo degli strumenti più adatti all'operazione che si sta eseguendo. 9) Ad ogni preparazione, il cuoco deve sapere perfettamente cosa è giusto fare: quali sono tempi e modi della cottura, l'esatta temperatura e, ove necessario, la durata della stabilizzazione, giacché anche il riposo è parte importante del trattamento, come la pausa o il silenzio nella partizione musicale. La presentazione finale dipende molto dalla scelta del contenitore più adatto. 10) Uno dei compiti che fanno onore al buon cuoco, è quello di divulgare e incrementare la cultura gastronomica, per un verso insegnando a mangiar bene e correttamente attraverso il cibo messo in tavola, per l'altro verso, istruendo i giovani e passando il testimone a chi lo merita". "Infine, bisogna ricordarsi che 'creare è: NON COPIARE' senza per questo inseguire il nuovo, il 'mai visto' a tutti i costi. Possiamo riconoscere la novità tanto in ciò che è noto quanto in ciò che è sconosciuto, l'importante è che attinga alla verità".
"L'arte - concludeva Marchesi - è il porsi in opera della verità".

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