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Passeggiate tra i tesori medicei in Toscana

Passeggiate tra i tesori medicei in Toscana

Alla scoperta di quattro ville e tre giardini rinascimentali, nei dintorni di Firenze, premiati dall’Unesco

29 settembre 2016, 22:02

Redazione ANSA

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Firenze - RIPRODUZIONE RISERVATA

Firenze - RIPRODUZIONE RISERVATA
Firenze - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le residenze e i giardini che la potente famiglia de’ Medici costruì a Firenze e nei suoi dintorni, tra il XV e la prima metà del XVIII secolo, sorgono su vasti terreni, utilizzati storicamente come luoghi di caccia per nobili e di ritrovo per intellettuali e artisti. Raccontano la storia e mostrano il patrimonio artistico e culturale della nobile famiglia che raccolse una ricchezza inestimabile tra affreschi, tele, statue, mobili e arredi d’epoca rinascimentale. Le ville e i giardini appartenuti alla celebre famiglia sono parecchie e disseminate tra le province di Firenze, Lucca e Pistoia: di queste ben 14 sono state dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

 Sebbene molte delle visite alle residenze e ai giardini siano da prenotare e altre siano sospese per lavori di restauro, partendo da Firenze e facendo pochi chilometri nei suoi dintorni è possibile programmare una piacevole passeggiata artistica in sette di questi preziosi tesori medicei. Punto di partenza è il giardino di Boboli, costruito come semplice orto dietro palazzo Pitti, nel cuore della città; nei secoli, grazie agli interventi decorativi di artisti come Giorgio Vasari e Bernardo Buontalenti, su richiesta della famiglia de’ Medici, divenne un giardino all’italiana, un modello per le altre corti europee, attraversato da sentieri che portano a laghetti, grotte e scorci decorati da statue e fontane rinascimentali.

 

E’ un vero museo all’aperto e si visita tutti i giorni dalle 8.15 alle 19.30; l’entrata per chi non risiede a Firenze costa 6,50 euro. In posizione panoramica c’è Villa La Petraia, forse la più bella delle residenze medicee: grandiosi sono gli affreschi interni e del cortile, che ritraggono i fasti della celebre famiglia toscana, e spettacolari sono il giardino a terrazze con ruscelli e laghetti e il parco all’inglese. La Villa si visita tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 8.15 alle 18.50. Sempre in città si può visitare tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 8.15 alle 18.50, il parco di Villa di Castello, la residenza preferita di Cosimo I per il suo magnifico giardino disposto su tre terrazze, che celebrava la grandezza della famiglia medicea. Merita una passeggiata il giardino dei limoni, creato nell’Ottocento da due serre ai lati di una delle terrazze, e la grotta degli animali con statue in pietra su vasche di marmo con giochi d’acqua e mosaici alle pareti. Bernardo Buontalenti, l’autore della grotta dei Boboli, realizzò anche il giardino di Pratolino, in località Veglia, su commissione di Francesco I. Il risultato è spettacolare: macchinari idraulici, grotte, fontane e giochi d’acqua decorano il giardino, modello manierista, in un perfetto equilibrio artistico, scientifico e paesaggistico.

 

Nell’Ottocento venne trasformato in un parco romantico ma ancora oggi si possono ammirare la cappella di Buontalenti, la vasca della maschera e il gigante dell’Appennino, opera di Giambologna, numerose grotte e alberi secolari. Tra Firenze e Prato, ai piedi del Monte Albano, si visita gratuitamente tutti i giorni, tranne il secondo e il terzo lunedì del mese, dalle 8.15 alle 19.30 la maestosa villa Poggio a Caiano, che ospita il Museo della natura morta con 200 dipinti provenienti dalle collezioni medicee. Acquistata da Lorenzo de’ Medici nel 1474 come tenuta agricola, venne ingrandita e abbellita secondo i canoni umanistici dell’epoca; Cosimo l commissionò preziosi arazzi con scene di caccia per decorare le 20 sale della villa e si affidò a Niccolò Tribolo, anch’egli ideatore di Bobòli, e a Giorgio Vasari la creazione dei giardini. Nell’Ottocento alla villa venne aggiunto uno scalone esterno.

 

Sempre vicino a Prato, a Carmignano, c’è Villa di Artimio o “villa dei cento camini” per la presenza di numerosi comignoli: è un’imponente residenza, voluta da Ferdinando come residenza di caccia, elegante e lineare, con uno scenografico scalone d’accesso a doppia rampa. Belle sono le sale riccamente affrescate, che ospitano convegni, cerimonie, congressi e un albergo. Dal 1983 vi risiede anche il museo archeologico comunale di Artimino che accoglie numerosi reperti archeologici del periodo etrusco. Si visita dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 12, e il costo del biglietto è di 4 euro. Su una collina che domina Fiesole si trova Villa Medici di Fiesole o Belriposo, considerata l’esempio più illuminante di ville rinascimentali secondo i canoni di Leon Battista Alberti e la meglio conservata tra le residenze medicee. Era un luogo di svago con una grande apertura sull’esterno e priva di torrette difensive; con Lorenzo il Magnifico divenne un circolo culturale. Oggi della Villa, di proprietà privata, si visita solo il giardino.

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