Il Palazzo del Governatore ospita da
oggi al 25 aprile la mostra 'I Capannoni a Parma. Storie di
persone e di città', curata dal Centro studi movimenti e
dall'Università con il contributo del Ministero per i beni
culturali, della Regione e del Comune nell'ambito delle attività
di Parma Capitale della Cultura 2020+21. La mostra ripercorre la
storia dei Capannoni inserendola in quella della città prima e
dopo la loro edificazione negli anni Trenta, per capire le
ragioni che portarono il regime fascista a costruirli, cosa
divennero per le persone che vi abitarono e le difficoltà che le
amministrazioni democratiche del dopoguerra incontrarono
nell'abbatterli.
Ancora oggi, nel gergo parmigiano, viene utilizzato il
termine "Capannone": molti lo usano ma pochi, soprattutto tra i
più giovani, sanno quale sia la sua origine, legata a un momento
specifico della storia di Parma, allo sventramento
dell'Oltretorrente da parte del regime fascista e al conseguente
spostamento di molte famiglie in caseggiati ultrapopolari in
zone fuori dal centro urbano: i 'Capannoni' appunto, così
soprannominati per la loro forma a capanna. Oltre a una ricca
sezione fotografica e documentaria riprodotta su grandi pannelli
- ricostruita attraverso un'ampia ricerca condotta in archivi
pubblici e collezioni private - in uno spazio della mostra è
proiettato il video 'Capanòn' di Roberto Azzali che nei decenni
passati ha raccolto diverse testimonianze di persone che vissero
nei Capannoni.
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