BOLOGNA, 12 LUG - "Sono troppo poche 26mila imprese che esportano: puntiamo ad averne oltre 30mila nei prossimi anni". E' l'obiettivo fissato dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, intervenuto all'incontro a Bologna 'Re-action' organizzato da Sace, che ha presentato il Rapporto Export 2016. Per raggiungere la quota, ha ricordato Bonaccini, "noi quest'anno mettiamo a bilancio 10 milioni di euro per internazionalizzazione e aggregazione".
Secondo il Governatore ci sono due elementi "da superare". Il primo, "è dire che 'piccolo è bello': vale solo se il piccolo si mette insieme agli altri. Noi siamo la Regione delle fusioni, abbiamo già fuso 23 Comuni e in autunno ci saranno altri referendum". Il secondo ostacolo, invece, è "il policentrismo: se non superato è una palla al piede", ha detto, ricordando l'impegno "per un'unica governance dei poli fieristici emiliano-romagnoli. Se collaborano possono essere competitivi con la Fiera di Milano e con il mercato europeo".
Tra i punti di forza dell'Emilia-Romagna in tema di export, Bonaccini ha sottolineato il settore del biomedicale, "che lo scorso annno ha realizzato un +29%, in un territorio martoriato dal sisma". Tra i problemi che si pongono, "il terrorismo internazionale" e "l'alta instabilità". In questa situazione, l'Emilia-Romagna continua a crescere come presenze turistiche: "E ci aiutano - ha detto anche quelli che esportano, perché portano il nostro brand nel mondo".
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