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Parolin, 'in Israele e Palestina le speranze ci sono'

Parolin, 'in Israele e Palestina le speranze ci sono'

'Le posizioni radicali non prevalgano sulla moderazione'

TRIESTE, 02 aprile 2024, 12:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"In Israele e Palestina le speranze ci sono. Ci sono delle trattative, non si è interrotto ogni dialogo anche se è un dialogo e sono delle trattative che avanzano con grande difficoltà e resistenze. Davvero speriamo, ed è l'auspicio, che le posizioni radicali non prevalgano sulla moderazione che caratterizza esponenti dell'una e dell'altra parte". Lo afferma il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, in un'intervista pubblicata oggi su Il Piccolo e Messaggero Veneto.
    La speranza, osserva Parolin, è che nel caso di Israele e Palestina "si possa arrivare a stabilire questo sistema dei due Stati che secondo noi è l'unica maniera per poter vivere in pace, sicuri nei propri confini, e in collaborazione reciproca.
    Poi c'è tutto il discorso dello status di Gerusalemme che è un altro punto delicato".
    Parolin sottolinea come "stiamo vivendo una Pasqua di guerra" e auspica la liberazione dei prigionieri, in Ucraina come in Palestina e in Israele: "Il Santo Padre l'ha ricordato più volte in maniera esplicita - dice - che ci sono degli scambi di liste; che la Santa Sede si fa tramite, mediatore di liste di prigionieri da una parte e dall'altra affinché venga presa in considerazione la loro situazione e possano essere liberati. È un lavoro avviato da tempo e che speriamo possa produrre sempre più frutti".
    Rispetto all'annuncio di Putin per la mobilitazione di altri 140mila soldati, aggiunge, "mi ha profondamente addolorato perché evidentemente sono segni che vanno in senso contrario a quella che dovrebbe essere la ricerca della pace". "È un momento difficile questo - conclude - perché la guerra va avanti da due anni con vittime, distruzioni, lutti e lacrime. Speravamo che si potesse intravedere un cammino ma non perdiamo la speranza e cerchiamo di lavorare in maniera discreta, fuori dai riflettori, perché si possa arrivare a qualche passo in avanti".
   

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