UDINE - C'è una somiglianza che balza all'occhio tra il "gobbo" (la più antica e famosa delle Mummie di Venzone), e i primi originali disegni del celebre gobbo di "Notre Dame" di Victor Hugo. Da questo elemento si è condensata la leggenda che vuole sia stata proprio la mummia friulana a ispirare il padre del romanticismo francese nella realizzazione del romanzo a sfondo storico pubblicato nel 1831.
Il Gobbo, la più antica delle mummie custodite ed esposte a rotazione (di cinque) nella Cripta della Cappella cimiteriale di San Michele, nel sagrato del Duomo di Sant'Andrea a Venzone, fu scoperto nel 1647 durante alcuni lavori di ampliamento laterale del Duomo, in una tomba trecentesca. Le altre risalgono al periodo tra i secoli XVIII e XIX secolo, prodotte da un insolito fenomeno di mummificazione naturale per la presenza, quasi un difetto di costruzione o un malfunzionamento di alcune delle tombe nobiliari della Chiesa, di una muffa che ha la proprietà di disidratare naturalmente i tessuti del corpo nell'arco di un anno, bloccandone la decomposizione.
Il fenomeno così inconsueto attirò anche l'attenzione di Napoleone Bonaparte che si sarebbe recato in più occasioni proprio a Venzone per studiare il processo di mummificazione naturale. Alcune delle mummie sarebbero state all'epoca anche spostate dai soldati francesi e portate in un accampamento in cui proprio Victor Hugo si dice abitasse con il padre, militare.
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