Da un euro e mezzo a due euro per un
Bit, il biglietto integrato a tempo per gli autobus e le metro
di Roma, a partire dal primo luglio. L'ipotesi è nero su bianco
sul Piano economico finanziario di Cotral, l'azienda dei
trasporti della Regione Lazio, pubblicato sul Bollettino
ufficiale della Pisana lo scorso 25 marzo. E ora da Roma
l'appello del Pd (ma non solo) è alla Regione: trovi i soldi,
come già è avvenuto gli scorsi anni, per scongiurare i rincari.
Specie col Giubileo all'orizzonte.
Il caso, a cui dà ampio risalto stamattina il Messaggero, è
in questi termini: del consorzio Metrebus fanno parte tre soci,
cioè il Comune (Atac), le Ferrovie dello Stato (Trenitalia) e
appunto la Regione con Cotral. E' la Regione, stabiliscono le
norme, ad avere la competenza a fissare le tariffe dei biglietti
dell'autobus e dei trasporti locali. Ora, che nel documento
ufficiale di una azienda regionale - quindi 'in casa' del
decisore politico delle tariffe - sia prospettato, o quantomeno
riportato, un aumento dei costi dei biglietti, ha fatto saltare
sulla sedia parecchi in Campidoglio. A cominciare dal Pd, che
già lo scorso autunno aveva denunciato i rischi legati al
sottofinanziamento dei trasporti di Roma Capitale, penalizzata
secondo i dem da una iniqua distribuzione dei fondi nazionali.
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