Attentato in Russia e bombardamenti
a Gaza, la politica internazionale sbarca in consiglio comunale
Due articoli 55, (Crucioli e Veroli) hanno portato la "sala
rossa" a confrontarsi sulle guerre e i loro effetti
Le più drammatiche questioni politiche internazionali sono
state affrontate oggi dal consiglio comunale di Genova grazie a
due articoli 55, documenti con cui si chiede l'approfondimento
di un tema specifico. Il primo è stato quello di Mattia
Crucioli, rinviato dalla scorsa settimana, intitolato "Genova
città della Pace". Crucioli, consigliere di minoranza nel gruppo
Uniti per la Costituzione, ha chiesto all'aula di discutere
dell'opportunità, per il Comune di Genova, di "esprimere
solidarietà al popolo russo per il sanguinoso attentato del 22
marzo nella sala concerti di Mosca". Crucioli ha chiesto
all'amministrazione di "inviare un comunicato ufficiale di
vicinanza e condoglianze alla console della Federazione Russa a
Genova". Non solo, il consigliere ha sottolineato come "il
Comune di Genova, in conformità ai valori costituzionali, nonché
a quelli contenuti nella dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo, e tenendo conto del secolare rapporto della nostra
città con i popoli europei e mediterranei in un impegno di pace
e di disarmo, abbia il dovere di intraprendere tutte le azioni
necessarie per sollecitare presso il Governo l'assoluta urgenza
di evitare ulteriori escalation del conflitto russo-ucraino e un
coinvolgimento diretto dei paesi europei, ormai sempre più
pericolosamente vicino". L'altro argomento caldissimo è stato
introdotto con un altro articolo 55, presentato da Chicco
Veroli, consigliere di maggioranza per Vince Genova. Il
documento, simile nel contenuto a un altro discusso martedì in
consiglio regionale, aveva come oggetto l'espressione di
solidarietà al rettore dell'Università di Genova Federico
Delfino dopo gli attacchi ricevuti la scorsa settimana in
occasione del senato accademico da alcuni studenti nell'ambito
della protesta contro i programmi di collaborazione tra gli
atenei e le istituzioni israeliane e le aziende del settore
bellico. Veroli, che è anche vicepresidente della comunità
ebraica genovese, ha invitato l'aula a "condannare fermamente e
incondizionatamente questa e qualsiasi aggressione fisica e
verbale volta ad intimidire e impedire il democratico confronto
di idee e opinioni diverse" e ha definito la posizione degli
studenti come un esempio di "mal celato strisciante
antisemitismo". Proprio Crucioli ha commentato negativamente
questo punto: "Esprimo solidarietà al rettore ma sono contrario
alla volontà di criminalizzare definendo antisemita chiunque
esprima critiche al comportamento di Israele".
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