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Yara: traccia Dna, la 'madre' di tutte le battaglie

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Yara: traccia Dna, la 'madre' di tutte le battaglie

Le celle telefoniche, le fibre, il furgone e i computer

BERGAMO, 01 luglio 2016, 16:00

Redazione ANSA

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Gli elementi cardine del processo a Massimo Bossetti, oggetto di scontri all'arma bianca tra accusa e difesa nel corso del dibattimento cominciato il 3 luglio del 2015 e durato 45 udienze sono stati questi IL DNA - E' la 'prova regina' del processo. Il gip che decise più volte che Massimo Bossetti dovesse rimanere in carcere, Ezia Maccora, l'aveva definita "ottima". Nel fascicolo processuale è la 31G20 e fu trovata sugli slip e sui leggings di Yara. E' attraverso questa che si è risalito prima a Ignoto 1,in seguito all'autista di autobus scomparso nel 1999, Giuseppe Guerinoni e alla madre di Bossetti, Ester Arzuffi (che ha sempre negato relazioni extraconiugali). La difesa contestava la mancata corrispondenza tra il Dna nucleare, attribuito a Bossetti, e quello mitocondriale nella traccia la cui appartenenza non è stato possibile stabilire, il giudice Maccora era stato tranciante e così l'accusa e parti civili nel corso del processo: "Quel che conta e'il Dna nucleare, che, stando agli esami scientifici, e' di Bossetti, e non quello mitocondriale". Sul Dna è stata battaglia campale. I difensori di Bossetti e il loro consulente l'hanno definito "una mezza traccia" e "forse contaminata" durante i procedimenti di conservazione e di analisi. "Più anomalie che marcatori", hanno detto Claudio Salvagni e Paolo Camporini. "Uno e perfetto", ha risposto il pm. La Corte, dopo la conclusione del dibattimento, aveva respinto la richiesta in extremis di una perizia sul Dna perché "ogni ulteriore accertamento" appariva "superfluo" per la decisione.

CELLE TELEFONICHE - Il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa di Yara, l'ultima telefonata del muratore di Mapello è alle 17.45, orario compatibile con la sparizione della ragazza. Bossetti era quindi nella zona della palestra di Brembate di Sopra in cui Yara si era recata per portare un impianto stereo per la ginnastica ritmica. Il suo telefono - sottolinea l'accusa - non genera traffico fino alle 7.34 del giorno dopo. Per la difesa, Bossetti era solito fare quella strada tornando dal lavoro. Il dato per i legali del muratore non è in alcun modo significativo,.

IL FURGONE BIANCO - Secondo gli accertamenti del Ris e del Ros dei carabinieri, è quello di Bossetti il furgone che viene immortalato sette volte nelle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona intorno alla palestra in orario compatibile con la scomparsa di Yara. Secondo il consulente della difesa, tacciato di "malafede e approssimazione" dal pm, quel furgone non è suo. Dalle accuse dei difensori di aver confezionato un video "tarocco" dei quelle immagini (era un video destinato alla stampa, quindi non aveva valore processuale) è scaturito un procedimento a carico di giornalisti su iniziativa del comandante del Ris Giampietro Lago.

LE FIBRE TESSILI E LE SFERE METALLICHE - Sul corpo di Yara sono state trovate delle fibre "compatibili" con la tappezzeria dei sedili del furgone di Bossetti e delle sferette metalliche che portano a qualcuno che lavora "nel mondo dell'edilizia". Dati insignificanti per la difesa, mente il pm ha più volte detto che tutti gli indizi vanno valutati nel loro insieme, quindi anche in relazione al Dna

LE INCONGRUENZE NEL RACCONTO DI BOSSETTI - Il muratore ha ipotizzato che quel 26 novembre dl 2010, dopo essere stato al lavoro, poteva essere andato dalla commercialista, poi da un meccanico, e a comperare le figurine per i figli come era solito fare tornando dal lavoro, Nessuno, però, quel giorno, ricorda di averlo visto e il Bossetti ha dato una sua spiegazione: "Qui mentono tutti".

I COMPUTER - Nel corso del processo il pm ha evidenziato una serie di ricerche a sfondo pornografico trovate nei computer di casa di Bossetti, alcune riferite a tredicenni la stessa età di Yara quando morì. Ricerche che non significano nulla per la difesa, anche perché di molto successive alla sparizione della ragazza e delle quali la moglie di Bossetti, Marita Comi, si è in parte assunta la responsabilità.
   

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