"Settimana di mobilitazione del
settore merci e logistica: dallo sciopero di Amazon di ieri a
quello del 29 e 30 marzo per il rinnovo del Contratto collettino
nazionale del lavoro per gli addetti di un settore che,
nonostante il lockdown, non si è mai fermato". Lo scrive in una
nota la Filt-Cgil Marche: "nelle Marche, sono interessati circa
13mila addetti tra magazzinieri , driver, autotrasportatori,
spedizionieri e altre attività di supporto". "Lo sciopero
dell'intero settore, dunque, è partito ieri: - ricorda il
sindacato - per la prima volta ,non ci sono state consegne e i
pacchi di Amazon sono rimasti fermi. È stato, infatti, indetto
dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti il
primo sciopero di tutta la filiera logistica e di distribuzione
di Amazon in Italia".
"Nelle Marche sono state interessate le aziende fornitrici
dei servizi di logistica, movimentazione e distribuzione della
merce, indirettamente collegate ad Amazon. A breve, verranno
inaugurati alcuni hub di Amazon nelle Marche (Ancona e San
Benedetto del Tronto) e la Filt Cgil Marche, in vista
dell'apertura di questi nuovi insediamenti, chiede alle
istituzioni di farsi promotrici di una contrattazione in
anticipo con le parti sociali per far sì che gli insediamenti
del colosso di distribuzione avvengano promuovendo occupazione
di qualità".
Nell'ambito dello sciopero nazionale (29-30 marzo), "per la
prima volta, sono interessati anche i rider che, in questo
periodo di lockdown, sono stati tra i lavoratori più impegnati
ma che, ad oggi, nonostante sia prevista la loro figura nel
contratto di merci e logistica, sono molto sfruttati". A loro
"vengono applicati contratti 'pirata' con livelli salariali più
bassi di quelli del contratto nazionale di riferimento o
addirittura contratti di collaborazione con compensi minimi e un
sistema premiale legato al numero delle consegne che ricorda il
vecchio cottimo. Le trattative per il rinnovo del contratto di
merci e logistica, prosegue Filt Cigl Marche, "si sono
interrotte a fine febbraio nonostante l'aumento dei profitti di
tutte le aziende del settore. Per questo, i lavoratori
rivendicano, dopo 14 mesi dalla scadenza, il rinnovo del
contratto di lavoro".
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