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Cyberbullismo: Garante Infanzia, fenomeno del nostro tempo

Cyberbullismo

Cyberbullismo: Garante Infanzia, fenomeno del nostro tempo

Non va enfatizzato e si deve affrontare a partire dalla scuola

TORINO, 31 ottobre 2017, 10:16

Redazione ANSA

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"Il cyberbullismo è un fenomeno del nostro tempo, dove le nuove tecnologie che lo rendono possibile sono in mano a bambini e ragazzi che spesso non le sanno dominare. E' l'evoluzione negativa del bullismo che esiste da sempre, ma in questa forma ha molta forza in più, perché non è più circoscritto a una realtà contenuta, come una classe o un gruppo di amici. Con un click si raggiungono infatti centinaia se non migliaia di persone, e la comunicazione una volta innescata prosegue a valanga". Così la garante per l'infanzia e l'adolescenza del Piemonte, Rita Turino, spiega il tema al centro di una delle campagne sociali lanciata dalla Regione. Turino avverte però anche dei pericoli legati a una eccessiva enfasi sul fenomeno. "Ho tanta paura dell'enfatizzazione, che se ne parli in modo esagerato - afferma - perché temo che questo possa sortire un effetto contrario a quello desiderato, ovvero l'emulazione. Bisogna parlarne con equilibrio, e il posto più giusto per farlo ritengo sia la scuola. La sensibilizzazione andrebbe fatta responsabilizzando i ragazzi, a partire da quelli più grandi, a ciascuno dei quali potrebbe essere affidato un ragazzino del primo anno, per il quale diventare un punto di riferimento. E' un progetto che non costa e fa nascere una responsabilità intergenerazionale che può solo avere effetti positivi. Ed è precisamente quello che faceva Don Milani".
    "Il cyberbullismo - aggiunge - si compone di tre facce: il bullo, chi subisce, e chi sta a guardare e non fa niente. Agli educatori, penso soprattutto agli insegnanti, devono interessare tutti. La campagna di comunicazione del Consiglio regionale vuole far conoscere il fenomeno e fornire strumenti per affrontarlo. Mette a disposizione i propri spazi istituzionali telematici per divulgare i materiali più adatti a sensibilizzare sul tema, compresi i prodotti fatti dalle scuole, che possono contattare il Consiglio e renderli in tal modo disponibili per tutti. Progetti per il contrasto stanno nascendo ogni giorno, ci sta lavorando molto anche il procuratore presso Tribunale dei Minorenni, che trovandosi coinvolto nel processo per il suicidio di una ragazzina ha capito che servono anche altre risposte, che si deve agire sul fronte della prevenzione".
    "Quando si parla di bullismo - conclude Turino - bisogna avere chiaro che non si tratta di semplice prepotenza, arroganza e aggressività, in qualche modo normali nelle relazioni tra pari in età evolutiva, ma di qualcosa di diverso, di ben più grave e pericoloso perché prolungato nel tempo e connotato da intenzionalità negativa verso soggetti fragili e deboli".
   

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