Hanno riaperto al pubblico dal 3
luglio gli appartamenti reali del Castello di Moncalieri, chiusi
da tempo dopo essere stato inaugurati nel novembre 2017 al
termine di un restauro reso necessario dall'incendio dell'aprile
2008.
La gestione delle visite è affidata al Consorzio delle
Residenze Reali Sabaude, che garantirà anche la promozione. Il
Comune di Moncalieri contribuirà alle spese del Consorzio e
sosterrà i costi per i servizi di sicurezza prestati dal I
Reggimento Carabinieri Piemonte, presenti nel complesso dal
1969. La Direzione regionale Musei del Piemonte, articolazione
del Ministero per i Beni Culturali, si occuperà di studio e
conservazione, oltre che della manutenzione ordinaria e
straordinaria. Le visite sono possibili dal venerdì alla
domenica e nei giorni festivi, in orario 10-18.
Dimora particolarmente amata da Vittorio Emanuele II, il
Castello di Moncalieri è celebre soprattutto per le vicende
storiche ottocentesche, ma ha origini come fortilizio medievale.
Nel Settecento fu la residenza preferita di Vittorio Amedeo II
che vi morì nel 1732, dopo aver abdicato in favore del figlio
Carlo Emanuele III al quale si devono numerose modifiche dirette
da Benedetto Alfieri. Durante l'occupazione francese l'edificio
fu usato come caserma e ospedale militare, ma con la
Restaurazione, Vittorio Emanuele I dispose nuovi lavori e
trascorse lunghi periodi al Castello.
Il percorso di visita si incentra sul rinnovamento stilistico
di metà Ottocento a opera di Domenico Ferri, scenografo e primo
decoratore dei Reali Palazzi, che include la singolare Stanza di
Toeletta del Re realizzata in forma di tenda da campo. La visita
conduce anche all'Appartamento di Vittorio Emanuele II, nel
torrione danneggiato dall'incendio del 2008. Il tutto in un
excursus che attraversa oltre duecento anni di committenza
sabauda, racchiusa nello scrigno architettonico imponente e
severo del Castello.
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