Quattro rifugiati dell'ex Moi di
Torino - John della Nigeria, Mare del Burkina Faso, Adam e Amir
del Sudan - lavorano, da ottobre 2019, nello stabilimento Sevel
di Atessa (Chieti) di Fca, con contratto di somministrazione
annuale. Per essere inseriti nel mondo del lavoro hanno
partecipato a un percorso formativo con altri 11 rifugiati
nell'ambito del progetto Moi, 'Migranti, un'Opportunità
d'Inclusione', nato da un accordo tra il Comune di Torino, la
Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, la
Prefettura, la Diocesi di Torino e la Compagnia di San Paolo.
Per il suo impegno nel progetto Fca ha ottenuto dall'Unhcr
(United Nations High Commissioner for Refugees) il prestigioso
logo Welcome. Working for refugee integration per l'anno 2019.
Il progetto è stato realizzato per risolvere il problema di
quattro stabili dell'ex-Moi di Torino - il mercato
ortofrutticolo all'ingrosso divenuto villaggio olimpico per
l'Olimpiade invernale Torino 2006 - occupati fino a luglio 2019
da diverse centinaia di immigrati, in condizioni di degrado e
disagio. Il progetto ha offerto loro percorsi di accompagnamento
individuali per l'autonomia abitativa e lavorativa e concrete
opportunità di inclusione sociale,
"L'inserimento lavorativo dei quattro rifugiati - spiegano
fonti aziendali - è stato un successo sotto il profilo
professionale, con il rinnovo contrattuale appena arrivato per
gli aspetti di inclusione sociale, con il team Sevel e la
comunità locale per temi più personali come la possibilità di
supportare in modo continuativo la famiglia rimasta nel paese di
origine e di considerare il ricongiungimento familiare".
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