"A Novi Ligure e Racconigi siamo al
collasso, gli impianti non ce la fanno più. Non si fanno le
manutenzioni: non vogliamo che capiti un altro caso Thyssenkrup
perché i macchinari possono diventare pericolosi". La denuncia
arriva alla capigruppo in videoconferenza che il Consiglio
regionale ha tenuto con i rappresentanti sindacali degli
stabilimenti Arcelor Mittal, coordinata da Stefano Allasia.
"E' una partita che va giocata a Roma, il governo - hanno
detto i delegati - deve dare risposte. Si parlava di accordi tra
Arcelor Mittal e lo Stato, ma non abbiamo notizie". "A Novi
Ligure su 800 dipendenti - ha spiegato un delegato - soltanto
430 sono impiegati. La sensazione è che usino la cassa Covid a
convenienza loro". Secondo i rappresentanti sindacali sarebbe
importante creare al più presto un tavolo con Piemonte, Liguria,
Puglia, ma anche Veneto e Lombardia perché ci sono stabilimenti
Arcelor-Mittal tutti in difficoltà.
"I lavoratori devono essere tutelatii. L'indotto ex Ilva in
Piemonte vale almeno 3mila posti di lavoro. Il 20 ottobre ho
scritto al ministro Patuanelli, chiedendogli un incontro per
aprire un tavolo nazionale. Dovrebbe esserci un incontro già la
prossima settimana", ha detto l'assessore al lavoro Elena
Chiorino. "E' bene che la Regione abbia ascoltato i lavoratori.
La Giunta dovrebbe avere più coraggio: non aspettare la
trattativa romana, ma incalzarla per avere garanzie sul Piemonte
e per prepararsi a governare con lo Stato il ritorno della
partecipazione pubblica all'attività di impresa", osserva
Giorgio Airaudo, segretario.della Fiom Piemonte.
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