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CRV - Centro Destra Veneto "Stop alle adesioni forzate al sistema SPRAR"

PressRelease

CRV - Centro Destra Veneto "Stop alle adesioni forzate al sistema SPRAR"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

presentata una risoluzione in materia

27 giugno 2017, 15:54

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 27 giu. 2017 - “Il Veneto dalla parte dei Comuni: stop ai ricatti dello Stato, stop alle adesioni forzate al sistema SPRAR”. È il titolo della Risoluzione n. 38 presentata dai Consiglieri regionali Andrea Bassi, Stefano Casali e Fabiano Barbisan del gruppo Centro Destra Veneto nel corso della conferenza stampa di oggi a palazzo Ferro Fini, alla quale ha partecipato anche il Consigliere regionale del Gruppo misto Stefano Valdegamberi. “SPRAR - riassume il Consigliere Bassi - significa Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e consiste in una rete di enti locali che accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per la realizzazione di interventi di ‘accoglienza integrata’, ossia per l’attuazione, con il supporto di realtà del terzo settore, di percorsi di inserimento socio-economico che vadano oltre la distribuzione del vitto e alloggio”. “In realtà - puntualizza il Consigliere - si tratta di un sistema forzoso imposto attraverso le Prefetture, ossia attraverso il Ministero dell’Interno, ovvero il Governo, ai Comuni affinché si mettano a disposizione per l’accoglienza dei presunti profughi, ‘ricatti’ che spingono alcuni enti locali ad aderire allo SPRAR per assicurarsi sulla carta una concentrazione di richiedenti asilo sul proprio territorio non superiore al 3 per mille della popolazione residente: ogni rifiuto viene identificato come una sorta di affronto allo Stato e pone il Comune in una situazione di limbo in quanto non conoscerebbe più il numero degli immigrati che potrebbe ricevere. Da questo sistema discendono una serie di obblighi in capo agli enti locali tra i quali un cofinanziamento del 5% del progetto in capo all'ente promotore: aderire allo SPRAR, per un comune di piccole-medie dimensioni, può rivelarsi un salasso in quanto lo stesso deve anticipare le risorse per la gestione dei presunti profughi che poi lo Stato rimborsa al 95%: ma, come testimoniano numerosi episodi di protesta di cooperative e titolari di strutture di accoglienza, spesso si registrano sfasamenti temporali molto elevati che potrebbero mettere in ginocchio i già magri bilanci comunali”. “Attraverso questa Risoluzione - conclude Bassi - vogliamo che il Consiglio regionale del Veneto si esponga in maniera plateale per dire basta ad un sistema che spinge, e quando non costringe, i comuni ad aderire al sistema SPRAR. Chiediamo che la Regione e in particolare il Presidente della Giunta si impegni a fare quanto possibile per favorire le identificazioni, per la verifica dei requisiti dello status di rifugiato e per rafforzare le politiche di rimpatrio qualora i soggetti in questione, questi requisiti, non li abbiano e sappiamo che coloro che non sono in possesso dei questi requisiti sono la maggioranza. Lo chiediamo anche perché sappiamo che ogni viaggio intrapreso attraverso il Mediterraneo comporta i rischi e quotidiane tragedie”.

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