"Al momento si sta
procedendo alla stesura della positio sulla vita, sulle virtù e
sulla fama di santità". E' quanto precisa il postulare, mons.
Luigi Michele De Palma, a proposito della causa di
beatificazione di don Tonino Bello, già vescovo di
Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, alla vigilia della visita che
domani, a 25 anni dalla sua morte, papa Francesco farà in
Puglia, ad Alessano (Lecce) e Molfetta (Bari), per ricordare
questo pastore coraggioso.
E' stato "un vescovo che per amore di Cristo ha vissuto il
suo sacerdozio in piena unione e fedeltà alla sua sposa, la
Chiesa", spiega a Vatican News il postulatore della causa di
canonizzazione, indicando nel "primato assoluto per Dio e per i
fratelli" "l'eredità più preziosa che mons. Bello ha lasciato a
tutti".
Lo stile di vita del vescovo di
Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e il suo esempio di fede
risplendono ancora oggi nei ricordi di quanti lo hanno
conosciuto a vario titolo, o che lo scoprono attraverso i suoi
scritti. "Ha testimoniato la fede tramite la carità - rimarca
mons. De Palma - sia nella prassi della quotidianità sia nelle
situazioni più difficili e scomode, spesso dimenticando sé
stesso e la propria salute". "Egli riusciva a infondere fiducia
e speranza - aggiunge - perché scorgeva in chiunque,
specialmente nei più sofferenti, il desiderio e la nostalgia di
Dio. Sapeva tradurre il Vangelo con un linguaggio concreto e
immediato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA