In piedi, tra il pubblico, a
declamare versi. Un po' come gli aedi dell'antica Greci, i
primi attori del teatro elisabettiano o, arrivando all'oggi, i
rapper delle strade di New York. Con la platea pronta a
giudicare, osannare o bersagliare di proteste. È la carica dei
nuovi artisti del Poetry Slam, forma di poesia performativa che
a suon di rime e competizioni dagli Stati Uniti è approdata in
Italia in maniera ufficiale poco più di dieci anni fa e oggi
conta un migliaio di iscritti alla Lips, la Lega Italiana Poetry
Slam. A portare alto oil tricolore in questi giorni è il
pugliese Giuliano Logos, che mercoledì 12 maggio rappresenterà
l'Italia alla XV edizione della Coppa del Mondo in corso a
Parigi. Tutto nasce a metà degli anni Ottanta a Chicago, quando
Marc Kelly Smith, operaio-poeta oggi 72 enne, lancia al Green
Mill Cocktail Lounge i lunedì delle competizioni di poesia. Un
appuntamento fisso che da lì a poco sbarca a New York, San
Francisco e arriva in Europa. Il format è semplice: ogni poeta
ha tre minuti per dire quello che vuole, recitando un testo
proprio. Si può scegliere un monologo, un testo rap, versi in
rima e non, giocare con i ritmi, purché si usino solo corpo e
voce, niente costumi, ne' oggetti di scena. A eleggere il
vincitore della serata, una giuria di cinque persone estratte a
sorte tra il pubblico.
Giuliano Logos, 27 anni, poeta, scrittore, rapper, che oggi
lavora a "P++", progetto di cryptoarte che unisce poesia
performativa, Intelligenza Artificiale e NFT, è tra i fondatori
del collettivo WOW - Incendi Spontanei, realtà che preme
l'acceleratore sul lato artistico delle perfomance. Il 27 maggio
il collettivo sarà all'evento Scena aperta a Villa Medici a
Roma, dove l'Accademia di Francia per la prima volta tra i
borsisti per la letteratura ospita anche Felix Jousserand, uno
dei fondatori della scena slam parigina.
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