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Anna ex di Eto'o, mia figlia lo reclama

Anna ex di Eto'o, mia figlia lo reclama

Battaglia per avvicinare la ragazzina al padre calciatore

CAGLIARI, 28 giugno 2017, 09:05

Redazione ANSA

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Anna - RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Stefano Ambu

Non è mai stata facile. Ma ora ci sono due grossi problemi. Difficoltà economiche perché non ci sono più i soldi che dovrebbero esserci (c'è in ballo una querela per l'assegno di mantenimento). E forte preoccupazione per la bambina, ormai una ragazzina. Preoccupazione per quello che in una certificazione psicologico-clinica, allegata alla documentazione in tribunale, è definita come "profondo stato di sofferenza patita nella vita relazionale affettiva caratterizzata dall'assenza paterna".

E c'è una mamma, Anna Barranca, sarda, originaria di Iglesias, che lancia l'sos. "La nostra vita è in difficoltà", spiega all'ANSA in un'intervista davanti al legale e alla consulente-terapeuta della figlia. È questo il nuovo capitolo della storia del gigante dello sport, anche ambasciatore Unicef, e della bambina. Il padre è Samuel Eto'o, attaccante del Barcellona, dell'Inter, ora in Turchia con l'Antalyaspor. La ragazzina è la figlia nata 15 anni fa dalla relazione tra il campione e Anna Barranca, quando il calciatore militava nel Maiorca e lei lavorava in Spagna.

L'ultimo atto della lunga vicenda è la conclusione delle indagini preliminari dopo la querela presentata al Tribunale di Cagliari in seguito - spiega l'avvocato della donna - al mancato pagamento dell'assegno di mantenimento da parte del calciatore. Fissato nel 2015 in 10mila euro. Allora il tribunale aveva condannato Eto'o a pagare anche gli arretrati per una cifra intorno ai 450mila euro. E ora - con il tempo che passa - siamo arrivati a una cifra di circa 600mila euro. "La nostra vita - ribadisce la signora Anna - è in difficoltà. Possiamo dire economica. Sono andata nel nord Italia per cercare un'opportunità di vita migliore per noi due, per cercare di lavorare al meglio visto che in Sardegna, lo sappiamo tutti, ci sono mille problemi".

Emigrata per forza, ma anche al nord il lavoro è instabile, "mai continuativo, spesso occasionale". E ora c'è la forte preoccupazione per la salute della figlia. Sottolineata dalla relazione della criminologa, esperta in psicologia giuridica e terapeuta di sostegno della ragazzina da due anni, Elisabetta Sabattini Mascia. Che evidenzia un quadro di grande fragilità. "La situazione è delicata e grave", sintetizza. La mamma è preoccupata: "Sotto il profilo sociale va bene ma il rapporto col cibo è sempre più difficile - spiega Anna - La vedo sempre più magra". E allora ecco la possibile via di uscita: "Vorrei cercare di trovare una soluzione il più possibile pacifica, un accordo pacifico per trovare un equilibrio esistenziale per noi".

Rapporti tra figlia e Eto'o inesistenti. Eppure un incontro potrebbe essere utile a rasserenare la ragazzina. Che, evidenza ancora Sabattini, "desidera da sempre incontrare il padre che teme e vede allo stesso tempo come figura minacciosa". Ci sono due parole che dicono molto: "lutto affettivo".

"Mia figlia nutre una grande ammirazione per il padre - spiega la mamma - io non ho mai fomentato sentimenti negativi: la possibile relazione padre-figlia è sempre aperta. Io voglio rispettare anche i sentimenti di Samuel Eto'o: se lui non ha piacere di incontrare me, io lo rispetto. Ci sono degli accompagnatori che di volta in volta danno la possibilità di fare la visita: sono disponibilissima, però ci vuole un'apertura, un dialogo. Il padre è difficile da contattare, anche spiegargli queste cose è complicato". Ma la speranza è l'ultima a morire. Soprattutto quando di mezzo ci sono il futuro, la serenità e la salute di una ragazzina.

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