/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Caso Loris, psichiatra: nessun segno di malattia della madre

Caso Loris, psichiatra: nessun segno di malattia della madre

'Anche raptus improbabile, perizie siano su elementi solidi'

09 dicembre 2014, 12:47

Redazione ANSA

ANSACheck

Loris: madre fermata per omicidio figlio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Loris: madre fermata per omicidio figlio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Loris: madre fermata per omicidio figlio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel caso del piccolo Loris, anche nell'ipotesi in cui sia stata la mamma a ucciderlo, non necessariamente si tratterebbe di un caso di 'follia momentanea' o comunque di malattia mentale. Lo afferma Emilio Sacchetti, presidente della Società Italiana di Psichiatria, secondo cui anche le eventuali perizie dovrebbero basarsi su elementi solidi.

"L'equazione 'efferatezza uguale psichiatria' non esiste, se c'è una malattia mentale si devono vedere dei segni importanti, non ci si ammala da un giorno all'altro - spiega Sacchetti - ovviamente bisognerebbe visitare la persona approfonditamente per trarre conclusioni, ma in generale si può dire che prima di tirare in causa la psichiatria bisogna trovare elementi concreti, e da quello che sta emergendo finora non se ne vedono. Potremmo semplicemente essere nel campo delinquenziale, non sarebbe la prima volta".

Secondo Sacchetti gli elementi del passato della mamma del bimbo che sono emersi, come la possibile 'infanzia infelice', non sono sufficienti. ''Per il momento non mi sembra ci siano i segni di una malattia mentale - spiega - se bastassero queste cose vedremmo questi delitti tutti i giorni. Anche l'ipotesi del cosiddetto 'raptus' va esaminata con attenzione, è estremamente raro che si abbia un momento di violenza così grande improvvisamente, e di solito è legato a uno stress molto forte. Qui poi c'è stata una organizzazione del delitto, che esclude il raptus''. Le stesse perizie che si fanno durante i processi, ammette Sacchetti, non sempre seguono criteri scientifici. ''L'equazione 'è un fatto troppo grave, dev'essere matta' non va, mentre invece spesso si vedono perizie fatte in modo 'furbo' - sottolinea -. Per esserci una malattia mentale ci deve essere una storia dietro, con segnali molto forti''.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza