Ha ritrattato tutto Zakaria Safri,
38 anni, marocchino, da 20 in Italia, reo confesso dell'omicidio
di Sabrina Malipiero, la commessa pesarese di 52 anni trovata in
un lago di sangue sabato. L'uomo, interrogato stamani in udienza
di convalida del fermo da parte del gip Giacomo Gasparini, ha
fatto marcia indietro, smentendo la confessione che aveva reso
domenica all'alba ai sostituti procuratori Silvia Cecchi e
Fabrizio Narbone. "Non sono stato io a uccidere Sabrina, io sono
solo arrivato e l'ho trovata a terra agonizzante. Le ho tolto il
coltello dalla gola e sono fuggito via con la sua macchina per
paura che mi incolpassero". In sostanza, la versione data in un
primo momento, quando la polizia lo aveva convocato sabato sera
perché era uno dei frequentatori abituali della casa della
vittima. E lui disse di averla vista in fin di vita ma non di
averla ammazzata visto che era "la migliore amica" che aveva.
Una tesi che ha sostenuto per cinque ore, prima di confessare
l'omicidio.
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