Gli agenti scoprono e sequestrano
quattro cellulari e i detenuti li spediscono in ospedale: è
successo nel carcere di Sant'Angelo dei lombardi,
nell'Avellinese. Secondo quanto rende noto il delegato dell'Uspp
Maurizio Repola, sono cinque i poliziotti che sono stati
costretti a ricorrere alle cure dei sanitari in ospedale, con
prognosi tra 5 e 3 giorni. "Siamo oramai in stato di agitazione
già da due settimane - ricorda Repola - e abbiamo più volte
denunciato che il carcere di Sant'Angelo da istituto modello a
vocazione trattamentale con detenuti lavoranti e laboratori
d'eccellenza è diventato ormai ricettacolo per detenuti tra i
più facinorosi provenienti da altri istituti e di difficile
gestione". Secondo il delegato dell'Uspp "la presenza di questa
tipologia di carcerati oltre a compromettere l'ordine e la
sicurezza interna, condiziona fortemente anche le attività ed i
percorsi riabilitativi degli altri reclusi".
"Oramai si combatte una guerra quotidiana in tutte le
carceri", ricordano Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio,
rispettivamente presidente e segretario regionale dell'Uspp, che
chiedono ancora una volta strumenti tecnologicamente avanzati,
come gli inibitori di segnale (jammer), "per schermare gli
istituti penitenziari e contrastare il fenomeno dell'ingresso
dei telefonini in carcere". "A Sant'Angelo solo grazie agli
sforzi profusi dalla polizia penitenziaria si riesce comunque a
mantenere l'ordine e la sicurezza interna: bisogna intervenire
con idonee misure organizzative, strutturali e sistematiche per
evitare che gli istituti penitenziari collassino del tutto",
concludono Auricchio e Moretti.
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