(di Mauretta Capuano)
Olga Misik, l'attivista russa che ha
protestato con la Costituzione in mano, diventata a 17 anni il
simbolo delle battaglie pacifiche per i diritti civili in
Russia, vuole "il futuro per i giovani" ed è convinta che "le
proteste saranno sempre più frequenti, anche in Russia". "Anche
se nel mio paese sarà sempre più difficile protestare , prima o
poi ce la faremo a risolvere questa situazione perchè
arriveremo a un punto di non ritorno e le cose cambieranno.
Anche in Russia arriverà questo futuro luminoso dove i diritti
civili saranno riconosciuti a tutti i cittadini" dice all'ANSA
Olga, piccolina con un bel sorriso e un'anima da combattente, al
suo primo viaggio in Italia.
Considerata la Greta russa, Olga supporta tutte le battaglie per
un futuro migliore, anche il movimento delle Sardine ma della
sua coetanea che si batte per il clima dice: "Greta mi piace,
la supporto. In tante cose siamo simili, abbiamo la stessa età,
un'immagine che ci avvicina sui media però le proteste di Greta
non sono pericolose. Lei non rischia nulla. Io sì, specialmente
dopo il mio viaggio in Italia perchè io qui incontro
giornalisti, rilascio interviste. Il rischio più grande adesso è
tornare in Russia perchè il governo vede negativamente le
persone che lavano la biancheria sporca fuori casa. Se uno
rimane in silenzio, pensano, tutti i problemi si risolveranno da
soli".
In Russia, racconta la Misik che parla spedita per superare la
sua balbuzie, "il governo parla molto della stabilità e invece
c'è instabilità con la stagnazione. In Europa se a una persona
non piace una cosa, come in ogni società sana, comincia a
protestare. E' del tutto normale e ovviamente la forza motrice
del cambiamento sono i giovani. In Russia la situazione sarà
sempre più difficile. In futuro tutti i sistemi di sicurezza
statale diventeranno sempre più severi. Il potere farà di tutto
per mettere in cattiva luce tutte le manifestazioni che ci
saranno" sottolinea la diciassettenne, attesa e applaudita da
tanti giovani alla fiera 'Più libri più liberi', alla Nuvola di
Roma, che vive a Mosca mentre la sua famiglia sta a due ore di
treno dalla città.
"I miei genitori hanno reagito male alle mie proteste: mia mamma
sta cominciando a cambiare opinione ma pensa che io faccia una
cosa che ha poco senso. Mio padre ama Putin, lo sopporta in
tutto ciò che fa. Non gli piaccio ne io ne la mia attività.Ho
due fratelli, uno più piccolo, che sta dalla mia parte, e
l'altro più grande. Abito da sola, in uno studentato
dell'Università dove studio giornalismo" dice Olga che ha
iniziato le sue proteste in modo graduale e su Putin ovviamente
ha un'opinione diversa da suo padre però "a differenza di molti
altri russi non provo odio verso di lui perchè capisco che la
causa di molti problemi è proprio il modo in cui il sistema sta
funzionando. Per me Putin è una allegoria di una unità politica
in quanto tale" dice.
La scorsa estate, durante una delle prime proteste
antigovernative, e' stato un gesto assolutamente naturale per
lei leggere la Costituzione : "un mio amico la aveva in mano e
io ho preso il testo e lo ho letto ad alta voce" dice e tra gli
articoli cita: "il 212 del codice penale della Federazione Russa
sui disordini di massa e sul numero di volte che si può
partecipare a una manifestazione. E poi l'articolo 31 della
Costituzione sulla libertà di assemblee e l'articolo 29 sulla
libertà di parola e di stampa".
Fermata più volte ormai, dice Olga "mi sono abituata ad essere
arrestata e me la sto godendo. Non mi rilasciano subito, la
polizia ti ferma, ti porta via, si prepara il protocollo per la
violazione compiuta. E se sei minorenne, come me, chiamano i
genitori per poterti rilasciare. E questo fino a poco tempo fa è
stato un grande problema perchè i miei genitori vivono in
un'altra città e venirmi a prendere era problematico. Quindi a
settembre abbiamo preparato dal notaio una scrittura per i miei
legali che possono così venirmi a prendere dalla polizia per il
rilascio" spiega la Misik alla sua seconda tappa in Europa, dopo
il viaggio in Danimarca, lo scorso settembre.
Di questioni climatiche ed ecologiche "capisco poco, mi batto
per i diritti civili, però li supporto e partecipo alle loro
manifestazioni, cerco di essere aggiornata sulla loro agenda"
sottolinea. E racconta che sta tenendo un blog dal
complicatissimo nome russo che significa più o meno l'istinto di
sopravvivenza atrofizzata. "Ho tantissimi pensieri e sentimenti
che basterebbero per scrivere un libro. Al momento non ci ho
pensato. Forse, se sarò imprigionata, avrò tanto tempo per
scriverlo" afferma non escludendo assolutamente di finire in
prigione.
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