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Un brano da 'Le distrazioni' di Federica De Paolis

Un brano da 'Le distrazioni' di Federica De Paolis

Per gentile concessione di HarperCollins Italia

ROMA, 12 maggio 2022, 15:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Per gentile concessione di HarperCollins Italia pubblichiamo un'estratto del romanzo 'Le distrazioni' di Federica De Paolis, in libreria dal 12 maggio, con una madre e un padre ai quali è sparito il bambino.
    Ecco il brano: "Quando arrivano sul pianerottolo, le chiavi sono ancorali, appese alla porta. Viola fa finta di niente, entra aspettando Ivan, sperando che non si sia accorto di nulla; anche se non lo conosce affatto, lei è sempre attenta a mistificare le sue distrazioni, i suoi sbagli. Si sente sotto accusa, le pare che tutti (tutti chi?) contino i suoi errori, giudichino le sue inesattezze. Non si aspettava che Ivan salisse, pensava si limitasse a portarla sotto casa, invece senza una parola, ha legato il motorino e l'ha tallonata come un segugio.
    Una parte di lei vorrebbe liberarsene, per infinite ragioni: vorrebbe abbandonarsi al pianto, deve andare al bagno, vorrebbe togliersi i vestiti di dosso. Da qualche mese ha strani sbalzi mestruali, con la ginecologa hanno previsto un dosaggio ormonale, potrebbe essere una menopausa precoce, una conseguenza di tutte le cure; improvvisamente suda, si bagna nei momenti più impensati, come prima in motorino con Ivan, proprio quando per un attimo la ricerca di equilibrio dietro al suo giovane fisico, il vento sul viso, l'avevano scollata dalla realtà - per un istante non aveva pensato a nulla - il corpo l'aveva richiamata alla terra, con quella doccia di sudore: schiena, ascelle, inguine. Puzza come un cane.
    'Ti faccio un te?' domanda con un filo di imbarazzo, mentre Ivan sguscia dal suo gigantesco piumino che lascia cadere sul divano, si abbandona sulla seduta con le gambe larghe e le braccia dietro la testa. Viola si stupisce della sua magrezza, ha grandi spalle ma un torace esile fasciato da una felpa acetata turchese della Adidas.
    'Una birra ce l'hai?' 'Si, credo di si.' In cucina vede la pentola di ghisa con il pesce che aveva cucinato per suo figlio, si mette a piangere silenziosamente, le lacrime escono come se esondassero, mentre continua a muoversi dentro quei quattro metri quadri: si leva il cappotto, beve un bicchiere d'acqua, apre il frigorifero, prende una Moretti, cerca il cavatappi e si poggia al tavolo. Riflette sul fatto che le chiavi erano ancora attaccate, pensa che se Dora avesse effettivamente trovato Elia, sarebbe senz'altro passata da casa e, se avesse visto le chiavi appese, si, certo, sarebbe entrata.
    Ma forse non è salita, forse ha solo citofonato. Però avrebbe lasciato un messaggio, un biglietto. Si domanda se abbia ragionato abbastanza sul suggerimento di Paolo o ha ottusamente pensato a Dora soltanto per opporsi, nonostante resti convinta che anche lui si sia comportato allo stesso modo: non ha preso in considerazione l'eventualità che fosse stata lei a ritrovarlo solo per gelosia.
    Dora per loro rappresenta la guerra. Cerca di fare mente locale. Chi c'era al parco? Mila, Biancaneve e la svedese con il figlio strano. O la svedese l'ha incontrata all'Auditorium al mattino? Quanti anni avrà? Non saprebbe dirlo. Indossava un cappello. Di che colore ha i capelli? Non ne ha idea. Beve rimuginando un sorso della birra destinata al ragazzo e sente subito una leggera vertigine impossessarsi di lei.
    'Che fai, te la bevi tu?' le chiede Ivan facendo capolino sulla porta.
    'Scusa, ero sovrappensiero. Te ne prendo un'altra'".
    ¸ 2022 Federica De Paolis Pubblicato in accordo con MalaTesta Lit. Ag. Milano. ¸ 2022 HarperCollins Italia S.p.A., Milano.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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