E' un invito a non tornare alla
normalità, ma a scoprire la fragilità come forza il 'Marnifesto'
voluto da Francesco Risso per raccontare la collezione Marni
nata dal lockdown. Presentato in digitale e al cinema Anteo di
Milano, il video in diretta mostra modelli del marchio, loro
amici e parenti, nelle loro case e nei luoghi che frequentano,
indossare i capi della nuova collezione, inviati loro a New
York, Parigi, Tokyo, Shanghai, Dakar.
"E' stato come degustare un piatto in evoluzione - commenta
Risso - abbiamo mandato loro i capi e fatto il fitting via zoom,
poi è stato come guardare una creatura che si evolve perché i
vestiti si sono modificati addosso alle persone". Quarantotto
persone in giro per il mondo, che si sono mostrate in diretta,
cantando, conversando, ballando o facendo la spesa: "Siamo
entrati nelle loro vite, nelle loro case, perché questa -
sottolinea il creativo - è una celebrazione delle vite, del
dialogo, il lavoro più collettivo mai fatto". E questa necessità
di fare le cose insieme è nata dalla separazione vissuta durante
il lockdown, e poi dalla gioia di ritrovarsi a lavorare insieme,
come team, rendendosi conto che "in questo momento l'ego non
serve a niente" perché ciò che conta è "l'empatia".
Ed ecco che sui capi - quintessenza della libertà di
espressione del brand - sono stampate le parole d'amore
scambiate via lettera durante il momento più acuto della
pandemia per "celebrare - conclude Risso - il romanticismo e la
fragilità della vita di tutti i giorni".
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