Dalle chitarre cosmiche dei Ride e
quelle aspre dei Placebo alla techno minimalista e visionaria di
Paul Kalkbrenner il passo è stato più breve di quanto si potesse
credere nella terza giornata di I-Days. Lo dimostrano i 15mila
(dato degli organizzatori) che hanno affollato ieri notte il set
del dj e producer tedesco, iniziato alle 23.30 dopo lo show di
Noel Gallagher, altro headliner della giornata.
Rispetto alle altre date in Italia nei giorni scorsi, l'ex
Oasis ha portato a Milano una scaletta più compatta con un
maggiore equilibrio tra l'ultimo album 'Who Built The Moon?' e
vecchi classici. Visual acidi, voci femminili e ottoni si
intrecciano alle chitarre psichedeliche delle nuove 'Fort Knox',
'Holy Mountain' e 'Beautiful World' con cui si apre il concerto
degli High Flying Birds. Condensato in un'ora e un quarto, lo
show ha un forte tessuto connettivo sonoro, come nelle
percussioni marcianti che legano 'In the Heat of the Moment' e
'Dream On'.
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