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Brexit: da tassi a spread, cosa cambia con addio Londra

Brexit: da tassi a spread, cosa cambia con addio Londra

Fondamentale ruolo banche centrali e futuro Quantitative easing

14 giugno 2016, 12:55

Redazione ANSA

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Brexit: da tassi a spread, cosa cambia con addio Londra © ANSA/EPA

Brexit: da tassi a spread, cosa cambia con addio Londra © ANSA/EPA
Brexit: da tassi a spread, cosa cambia con addio Londra © ANSA/EPA

I pareri non sono unanimi. La Brexit rimane un'incognita non solo politica, ma anche economica e finanziaria. Al di là delle inevitabili turbolenze dei mercati, già in atto nell'incertezza che regna in attesa del 23 giugno, prevedere cosa accadrà nel caso dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue non è affatto semplice. Molte delle conseguenze, anche sui risparmiatori, dipenderanno infatti dal comportamento delle banche centrali, che sicuramente non rimarranno con le mani in mano. Uno degli scenari possibili, ma non certamente l'unico, è quello di un rialzo dei tassi a catena.

DAL CROLLO DELLA STERLINA RIALZO DEI TASSI IN GB E USA - Un crollo del valore della sterlina (Goldman Sachs ha pronosticato una perdita del 15-20% su un pound già indebolito) potrebbe far schizzare l'inflazione. La Bank of England potrebbe quindi optare per una politica restrittiva ed alzare i tassi, invertendo la rotta rispetto al quantitative easing portato avanti dal 2008. Si tratterebbe comunque di una scelta non scontata, che risulterebbe in contraddizione con l'allarme recessione lanciato dalla stessa Boe come conseguenza dell'eventuale Brexit. Se deciso, il rialzo dei tassi di interesse in Gran Bretagna potrebbe influenzare la Federal Reserve, che potrebbe finalmente decidersi a far aumentare i tassi anche in Usa. L'Europa assisterebbe quindi ad una fuga di capitali verso i due paesi anglosassoni ed la Bce potrebbe vedersi costretta a ripensare la sua strategia di tassi zero.

CON RIALZO TASSI ANCHE IN UE, MUTUI E PRESTITI PIU' CARI - Il Quantitative easing della Bce, ulteriormente potenziato da Mario Draghi il 10 marzo scorso con il programma di acquisto di bond corporate, ha dato la spinta decisiva anche al mercato dei mutui e dei prestiti che potrebbero però risentire negativamente ed imboccare una curva a U se Francoforte optasse per un rialzo dei tassi. Ipotesi che rimescolerebbe totalmente le carte in tavola e per questo al momento ancora estremamente remota.

SPREAD TORNA A SALIRE - Il differenziale con i Bund tedeschi è già tornato sopra i 140 punti, ma la corsa ai titoli di Stato tedeschi, considerati alla stregua di beni rifugio nonostante rendimenti ormai prossimi allo zero, potrebbe far ulteriormente crescere lo spread tra Bund e Btp.

DOVE INVESTIRE OGGI - In periodi di estrema incertezza come quello attuale, contraddistinti anche dalla crisi dei mercati emergenti e del commercio internazionale, i beni rifugio, a partire dall'oro, sono considerati i migliori investimenti. Tuttavia tra gli analisti c'è anche chi invita a focalizzarsi sul mercato azionario e a comprare ora titoli domestici inglesi. Gli investitori hanno infatti già scaricato i propri portafogli abbassando i prezzi delle azioni made in Uk, che però subiranno presumibilmente un rimbalzo quando l'incertezza sarà finita.

ITALIA POCO COINVOLTA - Secondo un studio del Global Counsel Ue, i paesi che complessivamente risentirebbero maggiormente della Brexit sono quelli il cui sistema bancario è più legato a quello britannico: Olanda, Irlanda e Cipro e - a seguire - Portogallo e Grecia. L'Italia sarebbe invece fra i paesi meno colpiti.

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