"Quello che non si può fare, perché
dobbiamo fare il paese serio, è cambiare le regole in corsa".
Così, intervenendo a Radio24, il ministro dello Sviluppo
Economico, Carlo Calenda, torna sulla posizione di Tim nei
confronti delle gare per la banda ultra larga. "Chiamerò Telecom
- spiega il ministro - e rivedremo insieme il processo in
maniera trasparente e chiara: se ha il diritto di investire deve
poter investire senza nessun ostacolo, ma piuttosto con tutti
gli incoraggiamenti. Viceversa, se c'è un equilibrio della
concessione che viene messo in difficoltà" dal cambiamento di
posizione di Tim "allora sono sicuro che Telecom lo
riconoscerà".
Secondo Calenda, l'interesse del gruppo sul 10% delle aree a
fallimento di mercato "un po' inficia il bando, perché per
esempio se sono le aree più remunerative, quelle un po' meno
bianche" si potrebbe creare un disequilibrio nel processo
competitivo.
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