La "tassa Lagarde" si abbatte come un
macigno sulle imprese italiane, che si trovano tra l'altro a
fare i conti con un vero e proprio paradosso sul mercato del
lavoro: sono infatti pronte ad assumere ma non riescono a
trovare personale, nonostante 1/3 della popolazione compresa tra
i 15 e i 64 anni risulti inattiva. L'allarme sulla complessa
situazione che caratterizza un'imprenditoria del nostro Paese
"in affanno" arriva dal mondo delle cooperative che come prima
cosa chiede alla Bce di abbassare i tassi di interesse. E al
governo di non fare marcia indietro sul taglio del cuneo.
Dal palco della quarantaduesima assemblea dell'associazione,
di fronte ad una folta platea nelle cui prime file sedevano
anche ministri e politici delle diverse compagini, il presidente
di Confcooperative ha fatto notare come il mercato del lavoro
mostri "un'Italia del paradosso". Cala la disoccupazione al
7,2%, con gli occupati che sfiorano i 24 milioni (23.849.000),
ma sono 12.377.000 gli inattivi e tra loro 2.659.000 sono donne
che non cercano lavoro per motivi familiari. Inoltre i Neet, pur
diminuiti, restano oltre la soglia dei 2.100.000.
Su questo sfondo il vero e proprio "mismatch" citato da
Gardini è dato dal fatto che "le imprese sono pronte ad
assumere, ma circa la metà delle figure professionali è
introvabile: a marzo 2024 su 447 mila posti di lavoro, il 47,8%
è stato di difficile reperimento". E per quello che riguarda in
particolare le cooperative, "le nostre 17.000 associate danno
lavoro a 540.000 persone, potrebbero assumerne altre 30.000, ma
non trovano figure qualificate".
Non aiuta del resto il livello ancora molto elevato del costo
del denaro, quello che il presidente di Confcooperative
definisce "la tassa Lagarde". "Le imprese sono in affanno e
costrette alla difesa. Sono provate dai rincari dell'energia e
delle materie prime", e visto che l'inflazione sta calando "la
Bce deve iniziare a tagliare il costo del denaro". La crisi
maggiore si rileva nei servizi. In questo settore infatti, ha
detto Gardini "solo 1 impresa su 2 riesce ad accedere al
credito".
Il presidente di Confcooperative si è poi soffermato sul
problema delle false coop che vanno contrastate "attraverso la
riforma della vigilanza che è allo studio del Mimit. Così come
vanno combattute le false imprese di ogni tipologia societaria:
Spa, Srl, srl semplificate… che sfruttano 2.842.000 lavoratori
in un contesto di diffusa irregolarità fiscale e contributiva".
A fronte di questa situazione di criticità per l'impenditoria
Gardini si augura che non siano a rischio gli interventi sui
tagli al cuneo fiscale. "Abbiamo detto che il cuneo andava
rivisto per lavoratori e imprese e che avremmo dato priorità ai
lavoratori proprio per creare maggiore potere contrattuale e
maggiore capacità di spesa e consumi". Tuttavia, ha ricordato
Gardini, "anche le imprese soffrono. Abbiamo aderito al patto
anti inflazione chiesto dal ministro Urso con dolore e sangue,
ma non lo si può fare per sempre sennò sono a rischio la
continuità e i bilanci delle aziende".
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