Archiviato, a fine 2016, un
incremento delle compravendite immobiliari pari al 16%, "si
stima una significativa riduzione della crescita che dovrebbe
attestarsi nell'ordine del +5% ad esito delle dinamiche che
hanno interessato il segmento abitativo (+5,5%) e quello
terziario e commerciale (+2,2%)". E' quanto si legge nel terzo
Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2017 stilato da Nomisma.
A giudizio dell'istituto bolognese "nel 2017 l'euforia si è
leggermente affievolita, lasciando spazio ad una maggiore
oculatezza nelle scelte che scaturisce dalla valutazione dei
fattori di debolezza ancora presenti sul mercato" tanto che "le
compravendite di abitazioni in Italia si attesteranno poco sotto
le 545.000: considerando come termine di paragone il 2006,
ultimo anno della fase espansiva, il mercato residenziale si è
ridimensionato di circa il 36,6%, pari a oltre 300.000
contratti stipulati in meno".
Guardando alle alle locazioni, Nomisma rileva un crescente
ottimismo da parte degli agenti interpellati: il settore è
trainato dalla domanda di locazioni brevi (temporanee), da parte
di lavoratori in mobilità sul territorio oltreché di giovani
(per motivi formativi o esigenze lavorative).
Quanto ai prezzi, l'istituto emiliano rileva "come per
effetto della pressione della domanda" questi "risultino in
media ormai prossimi all'invarianza; per questo i cambiamenti
registrati potrebbero indurre la componente d'investimento,
pressoché scomparsa dal mercato al dettaglio, a riattivarsi".
Considerando invece i tempi medi di vendita e locazione,
Nomisma stima che occorrano in media 6,5 mesi per alienare
un'abitazione e 3 mesi per affittarla; nonostante la riduzione
in atto i tempi medi di vendita risultano essere tuttora più
elevati di 1,5 mesi rispetto ai livelli pre-crisi. Passando al
segmento di uffici e negozi, i tempi medi di assorbimento si
attestano rispettivamente a 9 e 9,5 mesi, ossia nettamente sopra
i minimi dello scorso decennio (3,4 mesi per gli uffici e 3,3
per i negozi).
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