Il real estate cresce ma è chiamato
anche a svolgere il proprio ruolo nel rispetto dei principi di
responsabilità sociale, per avere uno sviluppo qualitativo in
linea con l'Europa. E' questo il tema al quale era dedicato il
seminario di studio "Real estate e responsabilità sociale",
organizzato oggi a Roma da Sidief, la società immobiliare
interamente controllata da Banca d'Italia.
"È tempo di cambiare questa percezione e va mostrato come il
settore si stia muovendo verso un nuovo ruolo", ha dichiarato
Mario Breglia, presidente, sottolineando come l'immagine del
settore è spesso negativa nella pubblica opinione, talora anche
più qualificata, in particolare per la scarsa attenzione sui
temi socialmente più rilevanti: lo sviluppo sostenibile, il
rispetto dei principi di trasparenza e legalità, l'attenzione al
benessere collettivo.
Nel corso dell'incontro sono stati approfonditi gli strumenti
più efficaci per un esercizio socialmente responsabile
dell'attività immobiliare, iniziando dalla legge 231 sulla
responsabilità amministrativa della persona giuridica. Una
disciplina che dà alle imprese numerose opportunità per
prevenire i rischi tipici dell'attività immobiliare quali quelli
legati all'ambiente e alla salute e sicurezza sul lavoro ma
anche quelli propri di ogni attività economica, come la
corruzione e il riciclaggio.
Luigi Donato della Banca d'Italia ha ricostruito le dinamiche
che consentono il diffondersi nel settore economico di una
cultura che considera accettabili prassi illecite, rendendo
incerto il confine tra legalità e illegalità.
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