/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Brexit, le 19mila norme Ue che incombono sul Regno

Brexit, le 19mila norme Ue che incombono sul Regno

Grana o grande chance per Gb? Quali 'importare' e quali abolire?

LONDRA, 28 marzo 2017, 19:11

Redazione ANSA

ANSACheck

Londra © ANSA/EPA

Londra © ANSA/EPA
Londra © ANSA/EPA

Una montagna di 19 mila norme europee incombe su Londra con la Brexit. La Gran Bretagna dovrà trasformarle in leggi nazionali e magari abolirne un certo numero, in nome di quello sfoltimento radicale invocato come un mantra dai critici della "elefantiaca euroburocrazia" di Bruxelles: 'hard brexiteers' in testa. La mole, calcolata in un rapporto della Camera dei Comuni che include leggi e regolamenti vari, costituisce comunque una sfida senza precedenti. Forse improba nelle scadenze previste per i funzionari di Sua Maestà.

Un compito difficile che non può che iniziare, come spiegato più volte dalla premier Tory britannica, Theresa May, proprio da una grande legge, la Great Repeal Bill, necessaria a cancellare l'European Communities Act del 1972 attraverso il quale il Regno Unito recepì la legislazione comunitaria. E avviare di fatto la 'trasmigrazione' nazionale di tutte le norme europee in modo che il parlamento di Westminster possa poi confermarle o annullarle a piacimento. Tante le materie in ballo: dall'energia, ai trasporti, all'agricoltura e alla pesca, fino ai codici del lavoro. Quest'ultimo settore, in particolare, interessa gli imprenditori che vorrebbero eliminare una serie di paletti sui turni di lavoro fissati da Bruxelles a tutela dei dipendenti, introducendo invece un ancor maggiore flessibilità degli orari.

Ma ci sono pure norme che i sudditi di Elisabetta, spesso individualisti e quasi sempre refrattari a ogni imposizione in arrivo dal continente, sarebbero felici di abbandonare a prescindere dalla distinzione di ceto. Si va dal divieto degli aspirapolvere troppo potenti fino all'obbligo di usare lampadine a basso consumo energetico. Torna quindi di moda la parola d'ordine dei tempi di Margaret Thatcher, 'deregulation', vista anche come una forma d'impulso all'economia nazionale del dopo Ue, sebbene in contrasto con le promesse di un conservatorismo più sociale fatte - almeno a parole - dal governo May. E del resto l'horror vacui, il timore di vuoti (normativi) da colmare non contagia tutti. Anzi, non manca chi invoca con entusiasmo - ad esempio l'euroscettico Daily Telegraph - un "grande falò" delle leggi europee. Quasi come un esorcismo di fronte alle incognite d'un futuro comunque tutto da ricostruire.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza