La decisione del presidente Luiz
Inacio Lula da Silva di "ignorare" il 60mo anniversario del
colpo di stato che il 31 marzo 1964 istaurò in Brasile una
dittatura militare, rimasta al potere fino al 1988, è "un errore
brutale". Lo sostiene in un'intervista all'ANSA Vera Paiva,
figlia dell'ingegnere e deputato Rubens, arrestato, torturato e
ucciso durante la dittatura militare. "È come se negassimo la
storia della Seconda Guerra Mondiale. È come se l'Italia
ignorasse le azioni fasciste. È come se dicessimo che non ha
importanza", afferma Paiva.
La docente dell'Istituto di Psicologia dell'Università di San
Paolo (Usp), come molti altri nel Paese, critica la scelta del
capo dello Stato di non organizzare eventi per denunciare gli
abusi della giunta militare.
La decisione di Lula viene interpretata come un tentativo di
riconciliazione tra il governo e le Forze armate, in un momento
in cui tuttavia le indagini sul tentato colpo di stato dell'8
gennaio 2023 indicano una sempre più ampia partecipazione di
militari alla trama golpista.
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