Non ci sarà alcun colpo di
stato militare in Etiopia, malgrado lo stato d'emergenza: questa
l'assicurazione data dal ministro della difesa, dopo la lettera
di dimissioni a sorpresa del premier, travolto da un'ondata di
proteste, le più furibonde in oltre un quarto di secolo. Il
ministro Siraj Fegessa ha detto che per ora il premier
dimissionario, Haile Mariam Desalegn, resta in carica, e ha
anche escluso che ci sarà un governo di transizione. Ma ha
spiegato che lo stato d'emergenza durerà almeno sei mesi, con
una possibile estensione di altri quattro, come quello tolto lo
scorso agosto dopo 10 mesi. Il nuovo stato d'emergenza, che di
fatto proibisce ogni manifestazione, sarà presentato al
parlamento in una quindicina di giorni. Siraj ricorda che le
forze dell'ordine hanno ricevuto l'ordine di "prendere misure"
contro le proteste che, ha detto il ministro, "ostacolano il
progresso" del Paese del Corno d'Africa.
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