Il coronavirus sta cambiando in parte anche le norme religiose ebraiche. Un gruppo di importanti rabbini sefarditi ha emesso oggi una sorprendente direttiva per i fedeli in vista di Pesach (Pasqua), una delle maggiori feste familiari del calendario ebraico che ricorda la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Nonostante non abbia ancora avuto l'avallo dei due rabbini capo di Israele, la direttiva - ripresa dai media - prevede l'uso della popolarissima app Zoom in modo da permettere la videoconferenza del 'Seder' pasquale, la cena di celebrazione con la lettura dell'Hagadah. L'obiettivo è fare in modo che le famiglie possano riunirsi virtualmente senza infrangere le disposizioni del governo che impongono alle persone in età di astenersi dal contatto con i figli e i nipoti a causa della loro maggiore esposizione al virus. Ad un patto però, che tutti i dispositivi siano stati accesi e siano in funzione da prima dell'ingresso della festa. Pesach - hanno detto i 14 rabbini firmatari della direttiva, e tutti membri della comunità marocchina in Israele - è "una festa speciale" ed è bene che i giovani siano con i loro nonni e nonne che, almeno in questa occasione, non devono essere da soli. Il coronavirus del resto ha già inciso sulla vita religiosa in Israele: le nuove direttive del governo hanno imposto la chiusura delle sinagoghe per impedire la diffusione del virus ed hanno stabilito che le preghiere si svolgano all'aperto.
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