In Egitto la corsa a produrre in tempo le soap opera con cui intrattenere centinaia di milioni di musulmani durante il sonnolento mese del digiuno sacro del Ramadan si è svolta esponendo al rischio di contagio da coronavirus attori e troupe che realizzano questi sceneggiati tv.
Il Paese può arrivare a produrre fino 80 serial destinati alle tv egiziane ed arabe, ricorda il sito della Cnn in un'inchiesta che ha evocato questo allarme. La domanda di tali programmi, alta durante il mese sacro per l'Islam in cui è consentito mangiare e bere solo la notte e il giorno viene dedicato in buona parte alla preghiera e al riposo, è resa quest'anno ancora più alta dalle misure di confinamento in casa contro il Covid-19.
Per rispettare i tempi in vista del Ramadan che quest'anno inizia la settimana prossima, si lavora anche 16-20 ore al giorno su set affollati in cui è difficile rispettare il distanziamento. Le riprese per le soap che erano troppo in ritardo per essere completate sono state sospese; ma per quelle completate al 70% sono stati acquisiti speciali permessi per continuare a girare, segnalano addetti ai lavori. Anche se con tagli alle produzioni e personale, oltreché misure di sicurezza come sterilizzazioni e medici sul set, il rischio di contagio è stato denunciato da una sceneggiatrice: "Sento che, con ogni scena che mando, danneggio gente che amo molto", ha scritto Mariam Naoum. Ma "il governo vuole che finiamo le serie così la gente può trovare qualcosa con cui divertirsi durante il lockdown", ha detto il capo dell'ufficioso sindacato degli attori egiziani, Ashraf Zaki, spiegando i permessi a girare senza il rispetto della distanza di sicurezza
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