Il coronavirus, già sbarcato da oltre un mese in questo strategico porto dell'Africa, a Gibuti ha fatto scattare il lockdown a tempo indeterminato nella base statunitense di "Camp Lemonnier". La misura, segnalata questa settimana come imminente dal quotidiano statunitense "Star and Stripes" specializzato in informazioni militari, è dovuta alla scoperta della positività di un secondo "contractor" della base fatto allontanare martedì.
A Camp Lemonnier già il mese scorso era stato segnalato un primo caso di Covid-19 e questo secondo ha fatto scattare il lockdown nell'ambito del quale viene chiesto ai dipendenti che abitano in città di venire a vivere temporaneamente all'interno della base.
A Gibuti il coronavirus era stato segnalato per la prima volta in un contingente spagnolo a marzo e ufficialmente ora ha contagiato 1.077 persone facendo due morti, come riportato da Africa Cdc mercoledì sera. Situato sullo stretto Bab al-Mandab, passaggio per le petroliere che trasportano greggio dal Golfo persico all'Europa, l'ex-colonia francese ora con circa 800 mila abitanti è un rilevante punto strategico-militare: oltre alla base statunitense che lancia attacchi con droni su Somalia e Yemen, ne ospita fra l'altro anche una cinese e la prima allestita all'estero dal Giappone dopo la Seconda guerra mondiale. L'Italia vi ha la base "Bmis" che garantisce supporto logistico a navi italiane e altri "assetti nazionali" in transito sul territorio di Gibuti e a quelli impegnati in operazioni nella regione somala e nelle missioni antipirateria.
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