Un'intera città a dieta per buttare giù i chili di troppo presi durante la quarantena, in media 6,8 a testa, e diventare così più forti contro il coronavirus, che attacca in modo sproporzionato gli obesi. Le autorità di Huntington, cittadina di 200.000 persone a Long Island, non hanno dubbi: non si può creare una nuova emergenza sanitaria come l'obesità per contenere il coronavirus. E così il consiglio comunale mette tutti i cittadini a dieta, dettando linee guida da seguire per dimagrire e, quindi, essere più forti contro il virus. Promuovendo linee guida per uno stile di vita salutare, la cittadina offre lezioni gratuite di yoga e altre attività fisiche oltre che consulenze online e consigli da nutrizionisti, incluso cosa mettere nel carrello della spesa. L'iniziativa è chiamata 'Quarantine 15' in riferimento all'aumento del peso medio durante il lockdown, ovvero 15 libbre, circa 6,8 chilogrammi. Ma i cittadini non ci stanno e la polemica è immediata. La decisione è bollata come una scelta ridicola: il governo non dovrebbe cercare di creare un boot camp per obesi, dicono convinti che il peso e la dieta siano un loro problema non delle autorità. Il tasso di obesità negli Stati Uniti supera il 35% in ben nove stati, esponendo al rischio di coronavirus una buona fetta della popolazione.
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