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Golden Globe 2018, cerimonia in nero contro le molestie

Golden Globe 2018, cerimonia in nero contro le molestie

A Los Angeles Italia spera con Guadagnino, Virzì, Sorrentino

LOS ANGELES, 07 gennaio 2018, 22:38

Redazione ANSA

ANSACheck

Jessica Chastain, attrice attivista del movimento anti-molestie in una foto tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Jessica Chastain, attrice attivista del movimento anti-molestie in una foto tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA
Jessica Chastain, attrice attivista del movimento anti-molestie in una foto tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Golden Globe 2018, è tutto pronto: nella notte andrà in scena la cerimonia e sarà una cerimonia in nero a Los Angeles ad inaugurare ufficialmente la stagione dei premi, in attesa degli Oscar, a inizio marzo. Molte delle star presenti all'evento, infatti, sia donne che uomini, hanno dichiarato che vestiranno il colore del lutto in segno di solidarietà verso le donne vittime delle molestie sessuali a Hollywood, atti che da novembre sono finalmente venuti alla luce grazie alle denunce di numerose donne contro il produttore Harvey Weinstein prima e poi molti altri attori, registi e produttori, rivelando un lato di Hollywood oscuro e sessista.

Ma la cerimonia dei Golden Globes rimane comunque una festa del buon cinema: polemiche e scandali a parte, quest'anno la qualità dei film candidati è superiore alla media degli ultimi tempi. L'Italia ripone le sue speranze su Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino, candidato fra i migliori film drammatici e che vede Timothée Chalamet e Armie Hammer concorrere nelle categorie miglior attore protagonista e non protagonista di una serie drammatica.

Anche la candidatura di Helen Mirren per Ella & John: The Leisure Seeker diretto da Paolo Virzì potrebbe regalare qualche soddisfazione all'Italia, mentre sul fronte della tv è Jude Law, nella sua interpretazione di papa Lenny Belardo in The Young Pope, la produzione originale Sky, con HBO e Canal+, firmata dal premio Oscar Paolo Sorrentino, a portare alta la bandiera. Poche, però, sembrano le loro chance di vittoria. Chiamami con il tuo nome concorre con giganti come Dunkirk di Christopher Nolan, The Post di Steven Spielberg e The shape of water di Guillermo del Toro, mentre Thimothée Chalamet compete con Daniel Day Lewis per Il filo nascosto, Tom Hanks per The Post, Gary Oldman che interpreta Wiston Churchill in L'ora più buia e Denzel Washington per Roman J. Israel, Esq. Armie Hammer non è messo meglio. I suoi avversari sono Willem Dafoe per The Florida Project, Richard Jenkins per The shape of water, Christopher Plummer che ha sostituito a tempo di record Kevin Spacey (caduto in disgrazia a causa dello scandalo molestie) in Tutto il denaro del mondo di Ridley Scott e Sam Rockwell per Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Quest'ultimo film, diretto da Martin McDonagh, è l'outsider di questa edizione dei Golden Globes.

E' il film che, dopo The Shape of water di Guillermo del Toro ha ottenuto più candidature, sei (il film di del Toro ne ha ottenute sette) e si aspetta di fare molto bene. Il premio per la migliore attrice drammatica infatti potrebbe andare alla sua protagonista, Frances McDormand, anche se deve vedersela con la solita Meryl Streep, candidata per The Post di Spielberg, film destinato a fare bene soprattutto per il suo omaggio al mestiere del giornalismo, che i colleghi dell'Hollywood Foreign Press Association potrebbero certamente apprezzare. D'altra parte sono tanti i Globi d'oro assegnati dall'HFPA da sempre attenta a farsi pubblicità con una vera e propria incetta di star durante la sera della premiazione. Per questo i film vengono divisi in due diverse categorie: drammatici e comedy o musical, raddoppiando di fatto i premi e gli ospiti famosi. Fra gli attori brillanti ci sarà per prima volta Margot Robbie: la sua performance in I, Tonya, storia della pattinatrice olimpica Tonya Harding è notevole e potrebbe avere la meglio. Curiosamente sono due le nominate che raccontano una storia sportiva, oltre alla Robbie c'è infatti anche Emma Stone, che in La battaglia dei sessi racconta la sfida sul campo da tennis fra il suo personaggio, Billie Jean King e Bobby Riggs, interpretato da Steve Carrell, anche lui candidato fra i migliori attori brillanti (anche se a vincere dovrebbe essere James Franco per The disaster artist). Sul fronte tv The Crown, la serie Netflix sul regno di Elisabetta d'Inghilterra vincitrice del Globo d'oro lo scorso anno, dovrà fare i conti con il campione in carica agli Emmy, The Handmaid's Tale (in Italia su TimVision), distopica serie prodotta da Hulu, ma non va dimenticato che fra i nominati c'è Game of Thrones (HBO), che non ha mai vinto in questa categoria ed è ormai giunto alla sua ultima stagione.

In corsa, ci sono anche la season two di Stranger Things (Netflix) e This is Us in Italia trasmessa da Fox. Sul fronte delle commedie, il vincitore 2017, Atlanta, non ripeterà il successo dell'anno scorso dato che la seconda stagione debutterà più avanti nel 2018. A parte Black-ish, gli altri nominati per la categoria sono tutti esordienti: La Fantastica Signora Maisel (Amazon), Master of None (Netflix), SMILF (Showtime) e il ritorno di Will e Grace (in Italia su Canale 5), sono tutte di alto livello e potrebbero vincere. A presentare la settantacinquesima edizione dei Golden Globes sarà quest'anno Seth Meyers che ha fatto sapere che sì, senz'altro il tema delle molestie sessuali sarà trattato nel corso della serata, ma che l'argomento non impedirà di celebrare il cinema e la sua arte: "Sarà comunque una festa", ha detto il comico. In Italia la cerimonia sarà visibile in esclusiva su Sky Atlantic Hd a partire dalle 23.25 di domenica. Lunedì 8 dalle 19.40 Sky Atlantic hd e Sky on Demand riproporranno il meglio dei Golden Globes, mentre in chiaro Tv8 (al tasto 8 del telecomando) manderà alle 00.35 i momenti più emozionanti della cerimonia di premiazione.


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