La gita ai tempi della crisi: si parte a km zero. Ormai in Italia parte per i cosiddetti viaggi d'istruzione meno di un ragazzo su due. Ma la gita di classe è irrinunciabile e allora, nelle consultazioni per la Buona Scuola relative alla storia dell'arte, é spuntata l'idea: organizzare viaggi di istruzione a km 0, dove il prof accompagna la sua classe a visitare le bellezze artistiche del posto. Bassa la spesa, alta la valorizzazione del territorio. I dati relativi allo scorso anno scolastico parlano chiaro: solo il 46,5% delle classi delle scuole superiori parte per una gita. A fronte di un bacino di 2 milioni e mezzo di ragazzi, partono solo 930.000 studenti, con un calo del fatturato pari al 2,6% rispetto allo scorso anno.
A dare l'allarme è stato nei giorni scorsi il Touring Club Italiano. E dal web ha fatto capolino la soluzione. Dalla consultazione online sulla Buona Scuola, analizzata da Skuola.net, nella sezione dedicata alla Storia dell'arte 2.0 si rincorrono i commenti di quanti, per valorizzare il territorio e dare comunque occasioni di crescita agli studenti, propongono di visitare le proprie città, i borghi e i paesi. A pochi passi da scuola, infatti, il territorio può offrire molto in ambito artistico. E la tendenza di utilizzare il pullman resta comunque la più favorevole.
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