Il Chianti 'parla e scrive'
cinese: dopo un lungo iter burocratico, il marchio vino Chianti
docg è stato registrato in caratteri cinesi e verrà utilizzato
per le etichette esportate in Oriente. La traslitterazione ha
una fonetica molto simile all'originale, e si pronuncia
'Shiandi'. Nella sua traduzione, il marchio ha un significato
positivo. Il primo dei tre caratteri che compongono la parola
Shiandi è infatti utilizzato per indicare un'attività a favore
di terzi, il secondo rappresenta la pace, e il terzo le radici
di un fiore. "E' un passo epocale per il marchio - commenta il
presidente del consorzio Giovanni Busi - che sancisce il
radicamento nel mercato cinese. Grazie ad un inteso lavoro di
promozione, il vino Chianti docg è amato e da oggi sarà ancora
più apprezzato in un paese che conta 1,3 miliardi di persone,
con un mercato dalle potenzialità enormi". Per Busi, "con questa
registrazione abbiamo realizzato uno step importante del nostro
progetto a lungo termine di internazionalizzazione".
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