E' al museo Stefano Bardini di
Firenze la prima mostra personale in Italia della pittrice
britannica Anj Smith (Kent, Regno Unito, 1978). La rassegna, a
cura di Sergio Risaliti direttore del Museo Novecento e
organizzata da Muse, ospita una selezione di 12 opere in cui i
paesaggi interiori dell'artista, popolati da volti, animali ed
elementi surreali dipinti con grande maestria, dialogano con la
straordinaria raccolta d'arte antica del Bardini. L'iniziativa è
visibile fino al primo maggio 2022.
La tecnica di Smith, si spiega in una nota, non intende
riprodurre fedelmente la realtà, le sue rappresentazioni
spiazzano l'osservatore, portando con sé elementi di
inquietudine, la raffinatezza e l'eleganza con cui sono
costruite le rappresentazioni sembrano condividere il senso di
fragilità e caducità della natura. Il suo lavoro è una
riflessione sul rapporto promiscuo ma affascinante tra bellezza
e morte, tra pienezza e vacuità, tra piacere e insoddisfazione.
I paesaggi sono fantasie interiori da cui emergono creature
ibride e oniriche. La storia dell'arte si combina con quella
della moda, l'illustrazione scientifica con l'immaginario
gotico, l'iconico con la retorica delle simbologie e allegorie
medievali e rinascimentali. "Rimango affascinata da questo
gioiello di città - ha detto Smith - e sono grata per il
generoso invito a esporre accanto ai capolavori di fama mondiale
del museo Stefano Bardini". "Da anni - ha commentato Risaliti -
stiamo collaborando con il museo Stefano Bardini, mettendo in
parallelo le produzioni artistiche contemporanee con lo
straordinario scrigno di arte nato dalla passione e intelligenza
di Stefano Bardini, un museo unico nel suo genere al mondo".
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