Un insolito via vai da quello che,
in apparenza, era un laboratorio odontotecnico non è passato
inosservato agli occhi delle Fiamme Gialle della Compagnia di
Brunico. Il sospetto, poi rivelatosi fondato, è che in quello
studio potessero essere eseguite prestazioni dentistiche da
soggetti non abilitati, nei confronti di un consistente numero
di pazienti, circostanza che ha trovato una prima conferma
quando i finanzieri hanno deciso di appostarsi nei pressi dello
stabile ed ulteriore riscontro nel
momento in cui i militari hanno convocato alcuni clienti in
caserma, per acquisire informazioni.
Durante una successiva perquisizione del laboratorio sono
stati rinvenute e sottoposte a sequestro attrezzature
odontoiatriche (tra le altre, un costoso scanner 3D, ma anche
cannule, siringhe, pinze e "apri bocca") e farmaci, nonché una
consistente somma di denaro contante, oltre 60.000 euro in
banconote tutte del taglio da 100 euro, nascoste all'interno di
un finto condotto di areazione ricavato nella cantina
dell'immobile.
Due fratelli, entrambi soci dello studio odontotecnico e un
loro dipendente - sottolinea la finanza - sono stati denunciati
per esercizio abusivo della professione. Gli odontotecnici,
infatti, sono abilitati esclusivamente alla realizzazione di
apparecchi
ortodontici e non possono svolgere alcun tipo di attività che
preveda un contatto diretto con il paziente.
Tuttavia, il materiale rinvenuto e i numerosi appunti
sequestrati testimoniano come i tre, da lungo tempo, avessero
trasformato l'attività formalmente dichiarata in un vero e
proprio studio dentistico, nel quale eseguivano cure dentarie
anche complesse e invasive, quali otturazioni e ricostruzioni,
anche somministrando medicinali e praticando anestesie. Il
rinvenimento di una così consistente somma di denaro conferma,
poi, quanto dichiarato da alcuni clienti dello
studio ai finanzieri, ovvero che i pagamenti avvenivano
esclusivamente per contanti, espediente utilizzato per
evitare la tracciabilità dei flussi finanziari ed eludere,
conseguentemente, gli obblighi fiscali. Il lavoro delle Fiamme
Gialle si incentrerà ora sulla ricostruzione del volume d'affari
realizzato dallo studio abusivo, per la successiva tassazione
dei proventi illeciti accumulati.
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