La Giunta regionale, su proposta
dell'assessore all'Ambiente, Roberto Morroni, ha proceduto alla
preadozione del disegno di legge di revisione della legge
regionale numero 22 del 2008 concernente la disciplina in
materia di ricerca, coltivazione e utilizzo delle acque minerali
naturali, di sorgente e termali.
"Con questo atto l'Umbria compie un salto di qualità -
sottolinea Morroni -, perché punta a dotarsi di un impianto
normativo più moderno ed efficiente. Inoltre, stante il rilievo
economico che il settore delle acque minerali riveste nella
nostra regione, il nuovo quadro normativo mira a creare le
condizioni per la partecipazione di operatori solidi,
affidabili, in grado di garantire un adeguato utilizzo della
risorsa e nel contempo importanti ricadute per lo sviluppo
complessivo dei territori".
L'aggiornamento della legge regionale del 2008 - ricorda la
Regione - era stato oggetto nei mesi scorsi di una segnalazione
da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del Mercato,
che evidenziava "carenze" della normativa del 2008 riguardo le
garanzie di concorrenzialità tra le imprese e le "esigenze di
trasparenza e di efficienza proprie di un settore economico che
implica l'impiego di beni demaniali".
"Tra le principali novità introdotte con il nuovo testo
normativo - prosegue l'assessore - c'è la procedura di evidenza
pubblica per l'assegnazione della concessione per la
coltivazione dei giacimenti. In questo modo assicuriamo la
coerenza della disciplina regionale alle indicazioni avanzate
dall'Autorità e ai principi nazionali e comunitari in materia di
concorrenza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA