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Per sindacati sanità tanti nodi irrisolti

Per sindacati sanità tanti nodi irrisolti

Protesta davanti alla sede dell'Assemblea legislativa

PERUGIA, 28 settembre 2021, 17:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'importante mobilitazione di lavoratrici e lavoratori della sanità, in piazza a Perugia, davanti a palazzo Cesaroni, ha portato prima alla sospensione dei lavori in Consiglio regionale e poi all'ascolto delle nostre istanze da parte dei consiglieri che hanno preso l'impegno ad audirci in Commissione Sanità, alla presenza dell'assessore, entro pochi giorni. Inoltre, la minoranza in Consiglio ha depositato una mozione urgente raccogliendo le nostre istanze che sarà all'ordine del giorno della prossima seduta": lo hanno annunciato Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Nursing Up e Fials, che, insieme "a molte lavoratrici e molti lavoratori arrivati da tutti i presìdi sanitari dell'Umbria", hanno manifestato a Perugia in piazza Italia per "chiedere quell'ascolto da parte delle istituzioni regionali che è finora mancato".
    I sindacati hanno parlato di "tanti i nodi irrisolti che portano la situazione della sanità pubblica in Umbria a peggiorare non di giorno in giorno, ma di ora in ora". "Tra questi al primo posto c'è senz'altro - sostengono in una nota congiunta - il dramma delle mancate assunzioni a tempo indeterminato (delle 1.500 promesse, al momento ne sono state fatte solo una trentina) che ricadono sull'organizzazione del lavoro, costringendo il personale ad un continuo ricorso allo straordinario e ai mancati riposi e quindi portando ad un peggioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi. Liste d'attesa sempre più lunghe, per qualsiasi prestazione, con il privato che guadagna sempre più spazio, reparti mai riaperti in quasi tutti i plessi ospedalieri, mancato riconoscimento economico per gli sforzi profusi nell'emergenza Covid da parte del personale, nonostante un accordo sottoscritto ufficialmente.
    Ora si tratta di capire se alla disponibilità all'ascolto dimostrata oggi seguiranno fatti concreti - concludono le cinque sigle sindacali - perché la misura è davvero colma e in mancanza di un cambiamento reale la mobilitazione dovrà necessariamente proseguire, senza escludere il ricorso allo sciopero".
   

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