Gli interventi previsti dalla
Regione per la gestione dei rifiuti "permetteranno all'Umbria di
fare uno scatto in avanti", puntando ad evidenziare come il
rifiuto "possa e debba diventare una opportunità all'interno di
un sistema di economia circolare". Per la scelta del nuovo
"modello virtuoso" in materia, laGiunta regionale, come è stato
ricordato durante la videoconferenza stampa di illustrazione dei
primi due atti assunti, ha guardato ad alcuni obiettivi come la
chiusura del ciclo (colmando una "lacuna grave" con l'obiettivo
di portare il conferimento in discarica dei rifiuti urbani
dall'attuale 35% al di sotto del 10% e raggiungere una
percentuale di almeno il 65% dell'indice di riciclo),
l'autosufficienza e la sostenibilità sia ambientale che
economica, oltre che la salvaguardia e tutela della salute
umana.
"I rifiuti rappresentano un dossier urgente e importante per
l'Umbria per sanare una situazione che poteva diventare
insostenibile" ha affermato la presidente della Regione,
Donatella Tesei, parlando delle linee strategiche adottate dalla
Giunta. Insieme al vicepresidente della Regione e assessore
all'Ambiente, Roberto Morroni, hanno voluto subito ringraziare
la struttura tecnica regionale che ha lavorato al progetto oltre
a tutti i membri del Comitato tecnico scientifico istituito in
materia, insediato nel luglio 2020, "per il lavoro svolto e la
grande professionalità dimostrata". Comitato, che aveva il
compito, ha spiegato Morroni, "di superare il problema della non
chiusura del ciclo dei rifiuti e del tanto smaltimento in
discarica".
Dopo aver fatto una fotografia del sistema regionale dei
rifiuti, il Comitato ha poi individuato in questi mesi alcuni
possibili scenari alternativi. Alla fine di alcune discussioni -
è stato spiegato - ne sono stati scelti tre, poi passati alla
valutazione dell'esecutivo e delle forze che sostengono la
maggioranza del governo regionale.
Lo scenario scelto, infine, è quello che prevede un ruolo
centrale per il nuovo termovalorizzatore e marginale invece per
le discariche. "In quasi tutta l'Europa occidentale - ha
sottolineato Morroni - le discariche hanno un ruolo marginale,
cosa che non è così nei Paesi dell'Est Europa. Oggi l'Umbria
assomiglia più a questi ultimi, ma noi vogliamo fare invece come
a Copenaghen. Il luogo dove costruire l'impianto sarà quindi
scelto tramite un percorso. Sarà comunque un luogo di eccellenza
per qualità dell'aria e opportunità di sviluppo".
Relativamente alle sei discariche presenti in Umbria, tre
saranno chiuse (Pietramelina Sant'Orsola, Colognola). Per quelli
di Borgogiglione, Belladanza e Le Crete il progetto prevede una
"riprofilatura" con nuovi volumi: saranno ampliati per un totale
di un milione di metri cubi, "così da mettere in sicurezza il
sistema in attesa della costruzione dell'impianto di
termovalorizzazione, prevista per il 2030" ha spiegato Morroni.
L'assessore ha poi annunciato che per Borgogiglione e Belladanza
"si potrà procedere in maniera celere", mentre per Le Crete "la
prospettiva di ampliamento è più lontana".
Lo scenario scelto, anche secondo il direttore regionale per
Governo del territorio, Ambiente e Protezione civile, Stefano
Nodessi Proietti, "è alla fine rispetto agli altri quello più
concreto, sicuro, sostenibile e sperimentato". "Con la
termovalorizzazione ci saranno critiche perché questi sono
impianti delicati e vanno gestiti bene - ha aggiunto - ma sono
gli unici che danno una garanzia e non dipendenze da situazioni
di mercato".
"Tra i molti scenari individuati e poi ridotti a tre - ha
infine commentato il coordinatore del Comitato tecnico e
professore del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie
dell'Università degli Studi di Perugia, Gabriele Cruciani - la
politica ha poi scelto. Per quanto ci riguarda, abbiamo solo
guardato al bene comune basandoci sulla realtà dei numeri".
Secondo quanto annunciato, infine, entro i prossimi tre mesi,
adottando lo scenario stabilito dalla Giunta regionale, gli
uffici regionali provvederanno alla redazione del documento del
nuovo Piano su cui poi si avvierà l'iter legislativo fino alla
definitiva approvazione. Nella fase di transizione, proseguirà
l'azione di stimolo e supporto nei confronti di gestori e Comuni
per potenziare la raccolta differenziata.
Un tavolo permanente sarà intanto istituito - è stato già dato
un mandato al Servizio regionale Energia, ambiente e rifiuti,
Auri e Arpa Umbria - con tutti i soggetti interessati per
monitorare le azioni dei Comuni, misurare l'evoluzione del
progetto e soprattutto "evitare che il sistema rifiuti cada in
situazioni emergenziali".
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