"In un momento storico di così
elevate complessità gestionali per la sanità moderna, in cui la
Medicina si interroga sulla necessità di riappropriarsi della
propria vocazione umana e umanizzante, San Giuseppe Moscati si
pone come esempio autorevole e di eccellenza, come luce che
guida il cammino degli operatori". Così Mario Balzanelli,
presidente della SiS118, introduce le motivazioni essenziali che
hanno generato un percorso a tappe che vede affiancare San
Giuseppe Moscati agli operatori del 118 nazionale a partire dal
2 agosto 2019, quando, su iniziativa promossa dalla Società
Italiana Sistema 118, partì da Taranto una raccolta di firme
finalizzata a chiedere alla Chiesa cattolica la proclamazione di
San Giuseppe Moscati quale Santo Patrono del Sistema di
Emergenza Territoriale 118 nazionale.
Furono cosi raccolte, nelle varie regioni del Paese, 7mila
firme, inviate alla presidenza della Conferenza Episcopale
Italiana. Il 12 aprile 2022, con decreto a firma del Cardinale
Arturus Roche, Prefetto della Congregazione del Culto Divino e
della Disciplina dei Sacramenti, San Giuseppe Moscati venne
proclamato dalla Santa Sede Patrono del Sistema di Emergenza
Territoriale.
"Il 6 novembre - annuncia Balzanelli - si terrà a Roma un
convegno, presieduto dal cardinale Matteo Maria Zuppi,
presidente della Cei, su 'San Giuseppe Moscati, medico e santo'
finalizzato a promuovere un nuovo volto della medicina e della
relazione di cura nella sanità contemporanea". "Giuseppe Moscati
può essere considerato l' antesignano dei sistemi di emergenza
preospedalieri - sottolinea Balzanelli - tanto da potersi
definire il progenitore del 118. Assolutamente inedita, infatti,
per la realtà culturale dell'epoca in cui è vissuto, era la sua
capacità di alternarsi incessantemente, con ritmi di lavoro
massacranti, da un lato, in ospedale, quale direttore di clinica
medica dell'ospedale degli Incurabili di Napoli, dall'altro,
uscendo sul territorio, a qualunque orario, di giorno e di
notte, ogni qualvolta sollecitato ad intervenire su pazienti
gravissimi, anche non trasportabili, peraltro gratuitamente,
anche mettendo a repentaglio la propria vita, come accadde nel
corso di una maxiemergenza, quando, nell'aprile del 1906, nel
corso di una eruzione del Vesuvio, si recò personalmente a Torre
del Greco provvedendo a coordinare e ad effettuare in prima
persona l'evacuazione di un ospedaletto, sino all'ultimo malato,
poco prima del crollo. Ringrazio, di cuore, il cardinale Zuppi -
conclude Balzanelli - per aver voluto condividere con noi questo
momento di immensa gratitudine e di grande festa, sia per il
raggiungimento del risultato perseguito dalla nostra petizione,
sia di riflessione-rigenerazione interiore, per attingere in
modo efficace a nuove risorse spirituali nella vita quotidiana e
nella nostra dimensione professionale e lavorativa così
rischiosa e complessivamente sfidante".
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